L’ENERGIA ELETTRICA NELLE PUGLIE

Il presente capitolo non tratta la storia degli sviluppi della elettricità in Puglia, perchè i primi stadii di essi furono ben modesti, con iniziative isolate da parte di organismi in genere locali, in Bari ed in altri Comuni.

Solo da poco più di un decennio la Società Generale Pugliese di Elettricità ha saputo e potuto, sotto l’egida e col potente ausilio della Società Meridionale di Elettricità, con gagliarda anticipazione e potenza di mezzi, giungere a realizzazioni che hanno assicurato fino ai più lontani Centri della Regione, larghe disponibilità di energia elettrica.

Dalla comprensione di questa attività anticipatrice, da parte dei nostri agricoltori ed industriali, è derivato anche il potenziamento dell’economia della nostra terra: quella del mandorlo, dell’ulivo, della vite, degli orti, quella delle molteplici iniziative industriali, che solo da una completa organizzazione di reti elettriche han potuto trarre efficaci mezzi di sviluppo.

I TRASPORTI DI ENERGIA IN PUGLIA

L’energia elettrica è addotta in Puglia mediante una rete di grande trasporto della «Società Meridionale di Elettricità », predisposta per un carico complessivo di oltre 60.000 HP. ed alimentata alle tensioni di 150.000 e 60.000 Volt.

L’energia proveniente dagli impianti di produzione della predetta Società mette capo, attraverso linee di trasporto alla tensione di 150.000 e 60.000 Volt, rispettivamente alla Sottostazione di Palagiano per l’energia proveniente dalla Sila e alla Sottostazione di Foggia per l’energia proveniente dal Matese. Dalla Sottostazione di Palagiano partono:

una linea a 150.000 Volt che, su di un percorso di km. 70, raggiunge la Sottostazione di Bari, dove la energia viene trasformata a 60.000 Volt, e prosegue alla stessa tensione sino alla Sottostazione di Foggia, attraverso le successive sottostazioni di Terlizzi, Andria e Cerignola, su di un percorso ulteriore di km. 128;

una doppia linea a 60.000 Volt, per la quale l’energia viene trasformata da 150.000 a 60.000 Volt nella Sottostazione di Palagiano, che, su di un percorso di km. 25, raggiunge la Sottostazione di Taranto, e prosegue, con ulteriore percorso di km. 80, ed alla stessa tensione, sino alla Sottostazione di Lecce, attraverso la Sottostazione intermedia di Francavilla Fontana.

Dalla Sottostazione di Foggia la linea a 60.000 Volt prosegue e si riconnette, attraverso la linea Foggia-Benevento, agli impianti idroelettrici del Gruppo del Matese.

Le diverse Sottostazioni a 60.000 Volt sopra menzionate, provvedono con ulteriori trasformazioni, all’alimentazione dei numerosi e complessi gruppi di linee a media tensione, che distribuiscono l’energia; nelle singole Provincie Pugliesi, a cura e per conto della Società Generale Pugliese di Elettricità.

GLI IMPIANTI DELLA SOCIETÀ GENERALE PUGLIESE DI ELETTRICITÀ

Gli impianti per fornire alla Puglia l’energia idroelettrica vennero iniziati nel 1924 (anno II dell’Era Fascista): sono stati proseguiti negli anni successivi con ritmo incessante, ed oggi, con i lavori in pieno sviluppo nella Penisola Salentina, sono prossimi al loro completamento, in modo che in breve volgere di tempo tutti i centri di Puglia saranno largamente dotati di energia idroelettrica.

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L’alimentazione della Provincia di Foggia è assicurata dalle due Sottostazioni di Foggia e Cerignola a 60.000 Volt, mediante:

due linee a 30.000 Volt, con percorso complessivo di km. 115;

tre linee a 18.000 Volt, con percorso complessivo di km. 105;

quattro linee a 9.000 Volt, con percorso complessivo di km. 215.

La provincia di Foggia risulta quindi servita a circa km. 435 di linee a media tensione, che alimentano 30 Centri, con popolazione di 40.000 abitanti.

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L’alimentazione della Provincia di Bari è effettuata dalle Sottostazioni a 60.000 Volt di Bari, Terlizzi ed Andria, mediante:

sei linee a 18.000 Volt, con percorso complessivo di km. 95.

una linea a 9.000 Volt, con percorso complessivo di km. 90.

Nel complesso la provincia di Bari è servita da km. 385 di linee a media tensione, che alimentano 46 Centri con popolazione di 854.000 abitanti.

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La Provincia di Taranto è servita dalle due Sottostazioni a 60.000 Volt di Taranto e Francavilla Fontana, mediante:

tre linee a 18.000 Volt con percorso complessivo di km. 210, che alimentano 31 Centri, con popolazione di 300.000 abitanti.

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La Provincia di Brindisi è servita dalla Sottostazione a 60.000 Volt di Francavilla Fontana e dalla dipendente Sottostazione a 18.000 Volt di Brindisi della Generale Pugliese mediante:

cinque linee a 18.000 Volt, con percorso complessivo di km. 197, che alimentano 24 Centri, con popolazione di 237.000 abitanti.

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La Provincia di Lecce è alimentata dalla Sottostazione a 60.000 Volt di Lecce, mediante:

un grande anello a 18.000 Volt, della lunghezza complessiva di km. 135, con otto Sottostazioni intermedie sul percorso per ulteriore trasformazione dell’energia da 18.000 a 9.000 Volt:

nove linee a 18.000 Volt, con percorso complessivo di km. 60;

sette gruppi di linee a 9.000 Volt, con per- corso complessivo di km. 305.

La Provincia di Lecce risulta quindi servita da circa km. 440 di linee a medie tensioni, che alimentano 133 Centri (89 Comuni e 44 Frazioni), con popolazione complessiva di 461.000 abitanti.

I Capoluoghi e le Città più importanti dispongono per l’alimentazione urbana di appositi anelli aerei e sotterranei alle tensioni di 9.000 e 5.000 Volt, che servono le numerose Cabine di trasformazione distribuite nei Centri.

Le linee di distribuzione a media tensione sono montate su palificazioni in ferro, in cemento armato tipo « Scac» ed in legno, con isolatori sospesi o rigidi.

I conduttori impiegati sono parte in rame, parte in alluminio, essendosi voluto dare largo impiego ai conduttori in alluminio, come prodotto esclusivamente nazionale. Le principali linee sono munite di opportuni collegamenti telefonici tra le diverse Sotto stazioni e Cabine.

Ciascun Centro dispone di Cabine di trasformazione dalla tensione di alimentazione alla bassa tensione per distribuzione nel Centro; le Cabine di maggiore importanza sono costruite in muratura, e dispongono di appositi locali per sorveglianza, deposito materiale di scorta, uffici, abitazioni, ecc.; quelle minori e delle Frazioni sono del tipo da palo. Le attrezzature delle Cabine stesse sono complete e largamente predisposte, in modo da assicurare il servizio nel modo migliore: tanto la potenza delle Cabine, quanto quella degli impianti di distribuzione a bassa tensione nei Centri, sono previste con notevole criterio di larghezza, in relazione alle più ampie possibilità future di utilizzazione dell’energia nei Centri stessi.

Particolare cura e rilievo sono state poste nei percorsi delle linee, in relazione alle possibilità di utilizzazione di esse per scopi elettroagricoli, ed appositi nuovi gruppi di linee sono allo studio, onde consentire il più largo impiego dell’energia per l’agricoltura, come una delle principali fonti economiche della Regione.

CIFRE RIASSUNTIVE DEGLI IMPIANTI PUGLIESI

Complessivamente gli impianti constano di:

KV A 180.000 di trasformatori;

km. 255 di linee a 150.000 Volt;

km. 233 di linee a 60.000 Volt;

km. 115 di linee a 30.000 Volt;

km. 1000 di linee a 18.000 Volt;

km. 610 di linee a 9.000 Volt;

km. 190 di reti aeree e sotterranee alle tensioni di 9.000 e 5.000 Volt per distribuzione nelle Città importanti.

Sono quindi in totale 2.403 km. circa di linee ad altissima ed alta tensione, oltre le estesissime reti di distribuzione a bassa tensione che servono 264 Centri di popolazione complessiva di circa 2.192.000 abitanti e che forniscono energia, al presente, a circa 240.000 utenti. Cifre evidentemente sbalorditive che danno la misura dell’enorme lavoro compiuto e delle mete cui si può pervenire.

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La « Società Generale Pugliese di Elettricità » ha assolto così degnamente il suo compito di collaborare efficacemente all’ascesa morale, agricola ed industriale della Puglia, e si è posta al primo piano fra le attività industria1i di una Terra che è ormai protesa verso il più sicuro e raggiante avvenire.

Fra gli aspetti della vita nuova che ha investito in questi ultimi anni, e per virtù del Fascismo, tutte le attività della Terra Pugliese, un posto di grande rilievo tocca alla Società Generale Pugliese di Elettricità, la quale, attraverso sacrifici non pochi, ha voluto, con spirito anticipatore, attrezzare possibilità di progresso e di sviluppo industriale ed agricolo anche nei più piccoli borghi e nelle più minuscole frazioni della Regione.

Il poderoso organismo industriale e finanziario ha infatti predisposto un piano generale di opere che, con larghezza di vedute e con organicità di criteri, può ormai assicurare alla Puglia larghissime disponibilità di energia elettrica.

Se, come tutti gli antesignani e gli apostoli della rinascita pugliese hanno avuto occasione di propagandare in tempi d’inerzia e di abbandono, lo sforzo della Generale Pugliese di Elettricità troverà riscontro in quello di tutte le energie produttive di Puglia, ed in particolar modo di quelle che sono vivamente interessate al miglioramento della produzione agricola, se tutto ciò avverrà, fra non molto, la Terra di Puglia non sarà soltanto l’avara ed ingrata petraia, che il sudore e la tenacia degli uomini hanno redenta in parte, ma invece un giardino ove sarà cantata la fatica consolata e benedetta, e dove al mandorlo, all’ulivo ed alla vite, s’innesterà una produzione orticola che contribuirà sensibilmente al progresso dell’economia rurale delle contrade di Puglia.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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