GUIDONE AZIENDA

Nell’aprile del 1930 uno dei più attrezzati giornali dell’agricoltura Pugliese così ricordava Rocco Guidone, pionere delle bonifiche agrarie, spentosi tragicamente il 14 di quel mese: «Registriamo la scomparsa di una nobile, austera figura di bonificatore: Rocco Guidone, nativo di Spinazzola, perito tragicamente in uno scontro automobilistico.

Poche fra le tante preclari virtù dell’estinto gli conciliano da sole l’ammirazione della grande famiglia degli agricoltori.

Nel 1927 egli, assumendo la conduzione diretta della tenuta Madama Giulia, distante 7 chilometri dall’abitato di Spinazzola, iniziò, con ferma fede e sicura coscienza di attività e di lavoro, una grandiosa trasformazione fondiaria, che si lusingava veder portata a compimento.

Con questo augurio, ahimè, tristamente spezzato dalla ria sorte, affrontò con duro sacrificio e nobili rinuncie, l’attivo lavoro pieno di sapienza e di saggezza, col fermo proposito di tener fede al programma da lui elaborato, ripromettendosi di condurre la sua azienda agricola a sempre nuove affermazioni e realizzazioni ».

Un altro giornale, « L’agricoltura pugliese », a proposito di questa tragica dipartita, sottolineava come Nicola Guidone avesse affrontato e risoluto il suo compito di bonificatore con un ardente fervore di opere, lavorando profondamente la parte seminativa e dissodando a pari profondità qualche centinaio di ettari di terreno lasciato incolto da anni, introducendo la cultura delle foraggiere, dotando la azienda della più razionale attrezzatura meccanica, elevando le disordinate vene acquifere del Basento e popolando l’antica brulla solitudine di comode costruzioni, di bestiame e di uomini organizzati, col più fecondo lavoro.

Ma occupandoci di questo pioniere sarà bene risalire all’opera iniziatrice svolta dal di lui padre Nicola Guidone, che di famiglia di agricoltori, essendo nato il 1856, giovanissimo, già verso il 1870 incominciava a lavorare e a produrre.

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Verso il 1900 il suo lavoro ha dato buoni frutti, come la sua famiglia è stata allietata da quattro figliuoli maschi: Rocco, Vincenzo, Giuseppe e Luigi.

Il buon padre ed il sagace amministratore avranno ora da poter dirigere i propri passi verso una meta designata.

S’inizia quindi un importante lavoro di fittanze agrarie, mentre che s’intensifica e si estende il commercio di cereali e di farina.

E quando si farà sentire il bisogno di agevolare lo sfarinamento dei prodotti, ecco che nel 1914, d’accordo con Michele Dinnella, saranno gettate le basi per la creazione di un moderno molino a cilindri.

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Dopo dieci anni, dalla fondazione di questa società, ossia nel 1924, la ragione sociale di questa importante azienda viene trasformata e Nicola Guidone, che aveva ceduto la sua quota al socio, provvide a investire il denaro, ricavato dalla vendita, in un’altra azienda molitoria, ossia in quello che era stato il Molino Agricolo Cooperativo di Ruvo di Puglia.

Nel 1926 questo esemplare padre ed agricoltore, utilizzando scorte ricavate da un cinquantennio di tenace lavoro, ebbe a compiere una grande operazione terriera, nel senso che acquistò dei fondi rustici: una enorme masseria di 360 ettari, quasi tutta erbosa, che egli cominciò a trasformare con l’impianto di sei ettari di vigneto, con piantagione di alberi, con canalizzazioni e prosciugamenti.

Furono introdotti impianti di medicaie, silos da fieno, ampliamento di case rurali, strade, pozzi con norie, pollai razionali.

Ma in tutta questa rinnovellata e fulgida vita dell’azienda agricola, c’è da ricordare Rocco Guidone, che fu chiamato dai destini di questa magnifica famiglia pugliese a dare impulso all’azienda e ad incrementare e modernizzare sia le attività di commercio che quelle dell’industria agricola.

« Madama Giulia» quindi era un nome che assai difficilmente potrebbe andar dissociato da quello di Rocco Guidone ed anche oggi il visitatore di questa opulenta tenuta, di questo superbo fondo di 360 ettari, apprenderà degli ospitalissimi proprietari e gestori, signori Giuseppe e Luigi Guidone e fratelli Rosati, tutta una serie di aneddoti, che faranno capire la figura di questo magnifico pugliese. Sotto la ragione sociale «Vincenzo Dinnella» i componenti dell’azienda Guidone ebbero ad assumere anche lavori di bonifica stradale, di canalizzazione, per oltre cinque milioni.

Presero anche in appalto un lotto della bonifica della Locone, espletando questo lavoro con grande precisione, che è valsa ad assicurare ai ,dirigenti dell’azienda il plauso del giovane consorzio.

Da quando caddero tragicamente Rocco, morto giovanissimo nel 1930, a 49 anni e Vincenzo, spentosi a 46 anni, le cure della famiglia e dell’azienda sono state assunte dai fratelli Giuseppe e Luigi.

Di costoro parlano con cordiale ammirazione tutti gli spinazzolesi e ammirano in essi dei lavoratori instancabili, non soltanto legati alle tradizionali passioni familiari, ma anche protesi a migliorare il tono industriale della nostra provincia.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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