TEOFILO SAVERIO E D’APRILE MATTEO

Saverio Teofilo fu Modesto, nato a Polignano a Mare, il 22 marzo 1882, come apparirà dalla sintetica esposizione del suo «curriculum vitae» è la tipica espressione del pugliese emigrato (ci riferiamo a un’epoca in cui emigrare era perfino un atto di coraggio) lontano dalla patria, per il solo scopo di tornarvi e di «far bella figura».

Infatti egli effettua la sua partenza per il Nord America a vent’anni, nel 1902, dopo aver adempiuto egregiamente al suo obbligo di leva.

A New York, come tutti i nostri emigrati d’un tempo egli vivrà nel suo secondo mondo « pugliese» ed italiano, affinandosi nella vita commerciale, rendendosi conto giorno per giorno delle esigenze più vantaggiose di importazioni di prodotti della sua terra in America e quando avrà raggiunto una prima agiatezza metterà su famiglia, sposando, però, una donna della sua terra, la signorina Giulia Giardino di ceppo barese, anch’essa con i suoi emigrata (30 giugno 1905).

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Dalle nozze vedrà la luce una sola figliola, Dorotea, che egli, quando dopo 22 anni di lavoro americano, farà ritorno in patria darà in sposa ad un giovane che per attività, umiltà e laboriosità avrà incontrato la sua stima, il ragioniere Matteo D’Aprile.

E la sua fiducia nel giovane compagno della sua amata Dorotea gli consiglia anche, nel 1929, data in cui dopo un altro anno di vita americana rientra definitivamente a Polignano di costituire col genero una società di fatto, sotto la ragione sociale «Saverio Teofilo e C. con lo scopo di commerciare ed esportare prodotti agricoli pugliesi all’ estero.

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Lo scrivente ha con commozione notato il raro affiatamento che regola i due dirigenti della benemerita ditta, differenti per anni ma simili per temperamento e concordi in ogni veduta commerciale.

A Saverio Teofilo ed al rag. Matteo d’Aprile rivolgiamo il nostro saluto e l’augurio di sempre maggiori affermazioni della loro Ditta nell’arduo campo della esportazione.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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