STORELLI FRANCESCO FU TOMMASO

Francesco Storelli fu Tommaso, nato a Bisceglie nel 1840, a tenera età si trasferì a Bari, e rimasto orfano, fu educato dalla madre a sentimenti patriottici ed ebbe una educazione ed una istruzione severa, non disgiunta da quella religiosa.

Giovane ancora, militò per l’unificazione dell’Italia, di quell’Italia che ancora più tardi, nel 1860, vide unificarsi con la breccia di Porta Pia.

Prese parte a diverse imprese patriottiche, c nello stesso tempo non dimenticava i suoi doveri verso l’amorosa madre ed il piccolo fratello.

Non ancora ventenne, aveva diverse imprese di costruzioni edilizie in Bari e Provincia, e più tardi, quando dal matrimonio ebbe 11 figli tutt’ora viventi, sani e robusti, ai quali dette una istruzione superiore, ed una educazione quale egli aveva avuta, allargò il suo lavoro con imprese marittime, e fece le dighe nel porto di Bisceglie, in quello di Viesti, di Gallipoli, di Taranto, oltre ad importanti lavori nel porto di Bari e di Monopoli, non tralasciando le imprese di costruzioni edilizie, oltre ad assumere importantissime forniture militari.

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Durante la grande guerra fu fiero ed orgoglioso di vedere ben sei dei suoi otto figli maschi indossare la divisa militare, e dei quali quattro in guerra. Cessate le ostilità con l’Austria, poiché ormai tutti i figli avevano raggiunta la maggiore età, creò una importante azienda conciaria, con sistemi ed attrezzi completamente moderni, e subito dopo impiantò altra nuova grande azienda, unica del genere in Provincia, un calzificio.

Ottantenne, ancora vegeto e sano, teneva la direzione e l’amministrazione di una così vasta ed importante azienda, senonchè in una delle sue visite quotidiane ai lavori, fu colpito da polmonite, che ad 85 anni lo doveva portare alla tomba, lasciando la vedova che ottantenne, dopo dieci anni, cessava ai vivi, ed i suoi figli, che onorando la memoria del padre, continuano il lavoro nei diversi rami della vasta e complessa azienda paterna.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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