STANGARONE FAMIGLIA

Antica famiglia di agricoltori e studiosi ebbe parecchi suoi membri dedicati alla religione : tra questi un frate Lorenzo vissuto nel 1600, al quale è intitolata una via di Adelfia e che mori in odore di santità.

Tra la fine del “700 e l’inizio dell’800 si affermò nel commercio Nicola Stangarone che lasciava tre figli un ricco patrimonio ed un avviato commercio, che, attraverso varie vicende, si ridusse di parecchio.

Nato nel 1816 il dottor fisico Filippo Stangarone ebbe 3 figli che si affermarono come valenti professionisti e come appassionati agricoltori: l’avv. Filippo, vissuto a lungo tra la stima di quanti lo conobbero; il dottore Vito Giuseppe, morto durante l’epidemia colerica nel ’66 a Napoli mentre volontariamente prestava gratuito servizio in prò di numerosi colpiti dal male ed il notaio Michele Pasquale, apprezzato per la sua onestà professionale, che morì nel 1910 lasciando Ire figli avuti dalla signora Antonietta Antonicchio oriunda di Valenzano.

Di questi, Giuseppe continuò la tradizione paterna nella professione notarile, Filippo fu medico ed Anna andò sposa al dott. De Bellis Lorenzo di Rutigliano.

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Michele Pasquale iniziò la sua attività professionale nel 1859 a Cassano Murge e poi si trasferì nel suo paese, Adelfia, dove, oltre alle cure della professione che coltivò sempre con amore e con grande competenza si diede al miglioramento e alla trasformazione delle sue terre, impiantando oliveti e vigneti.

Questa passione per la terra trasmise con maggiore intensità nei suoi figli tra i quali Filippo che abbandonò la carriera militare e dopo i quattro anni di guerra, trascurando la pratica professionale si ritirò ad amministrare il suo patrimonio; Vito Giuseppe morì il 1919 lasciando tre figli Pasquale, Antonietta e Nicola.

Filippo, dal matrimonio colla signora Rachele Macario di Noicattaro, ha avuto ben 8 figli: Michele, Antonio, Giuseppe, Emilio, Mario, Silvio, Luigi, Maria Antonietta dei quali alcuni continuano la cura delle terre altri gli studi.

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Tra questi ultimi Antonio è medico ed è accorso volontario in Abissinia dove è ancora da 3 anni a compiere il suo dovere, l’ultimo Luigi ha voluto riprendere una interrotta tradizione vestendo l’abito talare.

L’avv. Filippo, il notaio Michele Pasquale, il dott. Filippo ecc. hanno tutti occupato la massima carica comunale; sono stati cioè sindaci dell’allora Comune di Montrone, poscia andato a comporre, con Canneto, il nuovo Comune di Adelfia.

L’avv. Filippo, dedicatosi alla cura del suo patrimonio terriero, si è dimostrato di una competenza amministrativa e tecnica eccezionali.

Devoto alla famiglia ha dimostrato, coi fatti, di voler seguire il precetto cristiano del crescite et multiplicamini che poi è stato seguito dalla politica demografica del Regime.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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