PERNIOLA FRANCESCO DI VITO AZIENDA

Francesco Perniola, di Gioia del Colle, deve l’inizio della sua fortuna esclusivamente alla sua tenacia, alla sua capacità ed alla sua rettitudine.

II padre suo, Vito, era un agricoltore, da Santeramo, dove i Perniola, cugini c parenti, sono assai noti nel campo dell’industria terriera.

Come in tutte le famiglie patriarcali di cui la nostra Puglia abbonda, anche Francesco Perniola iniziò la sua attività presso l’Azienda paterna. Indi la grande guerra lo ebbe valoroso combattente nell’arma di Artiglieria da fortezza. II periodo del dopoguerra lo vide infine emancipato dalla famiglia allorché sposò la signorina Domenica Surico, nel 1921, e con limitatissimi capitali iniziò da solo il proprio lavoro.

Affronta dapprima una larga affittanza con la masseria « Nardulli » del sig. Marcellino Cassano, comprata dalla signora Paola Cassano maritata Friuli, masseria di 103 ettari di seminativo e pascolo. Con questa sua prima intrapresa, il Perniola dette largo incremento all’industria allevatoria di bovini ed ovini, selezionando razze locali e ottenendo risultati spiccatissimi per qualità e numero. Contemporaneamente, prendeva anche in fitto dei terreni di proprietà D’Aiala Valva, che in breve tempo portava a risultati di reddito sicuro, iniziando quelle innovazioni di coltura intensiva, che coincisero con gli incoraggiamenti, da parte dello Stato, a tutti i moderni dissodatori terrieri.

Non appena, infatti, il Perniola prese cognizione di tali agevolazioni statali, si dedicò con ardore al dissodamento in grande stile, prendendo parte ad un primo concorso che portò a vittorioso compimento. Indi conseguì un attestato di benemerenza perla Battaglia del Grano nel primo anno e nel 1931, insieme al padre, del quale egli amministrava la ricca azienda, vinse uno dei più ricchi premi.

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Modesto e semplice come tutti i forti che sul campo del lavoro e dell’attività terriera sanno tesaurizzare preziose energie di pionieri, vive il Perniola quasi sempre in campagna, con i tre figli ai quali è d’incitamento e di esempio, in modo assolutamente patriarcale. Esperimentatore accorto e paziente, egli ha saputo dare alla granicultura pugliese un contributo preziosissimo, producendo tipi inarrivabili che a giusta ragione rappresentano una ininterrotta conquista di mercati granicoli d’Italia. Difatti per primi in Gioia del Colle, i Perniola hanno introdotto la qualità Cappelli dopo una lunga, paziente e ininterrotta serie di esperimenti eseguiti nella loro proprietà: esperimenti costosi sia dal lato finanziario, come da quello di un continuo, paziente lavoro; ma che infine hanno dato l’ambita soddisfazione di accreditare in nome della Ditta un prodotto che in breve tempo si è diffuso ed è ora largamente ricercato. Hanno anche esperimentato con successo « Villa Glori » e il « Gentilrosso », nonchè un altro tipo ottimo, il « Mentana » anche questo assai conosciuto.

Elementi tecnici su questi tipi dei prodotti Perniola, fornitici con cortese accondiscendenza dagli stessi interessati; ci permettono di affermare essere stati i Perniola del veri benemeriti nel campo dell’innovazione agraria in materia di cereali e di vini.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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