NARDUCCI ANGELO

Ecco un altro agricoltore che spicca fra gli altri per la sua laboriosità, pel suo attaccamento alla terra, per la sua virgiliana anima rurale.

Balzato da un vecchio ceppo di agricoltori fasanesi egli volle anche affrontare l’ignoto delle peregrinazioni oltreoceaniche e, giovanissimo, raggiunse l’America del Nord ove, con l’ausilio delle sue native qualità, non gli riuscì difficile trovare lavoro dignitoso e redditizio.

Nato il 5 dicembre del 1878 da Samuele Narducci, stimato conduttore di poderi, seppe presto l’asprezza e le ansie delle fatiche terriere nei poderi condotti dal padre e quando, a 25 anni, toccò i lidi della stellata Repubblica, le nuove fatiche gli sembrarono assai lievi tanto era in lui radicata l’abitudine a sostenere ed affrontare qualsiasi più rude sacrifizio, tanto era in lui profondo il desiderio di formarsi un peculio che l’avesse posto in istato di assoluta indipendenza finanziaria.

***

Due anni stette in America, due anni che passarono d’un fiato e lo portarono a tesaureggiare il frutto del suo impiego al servizio di una grande compagnia ferroviaria che lo utilizzò come canneggiatore del tracciato di una nuova grande linea di comunicazione che doveva legare Chicago al Pacifico.

Desideroso di respirare aria italiana rientrò a Fasano e rimase nèll’azienda paterna insieme coi fratelli (uno dei quali, Francesco, è ottimo sacerdote) fino al 1908, fino a quando cioè sentì il bisogno di affermare la sua personalità di agricoltore appassionato e parsimonioso.

Aveva girato il mondo, aveva fatto preziose esperienze e non gli pareva vero di poter dimostrare ad amici ed a parenti come egli sarebbe stato capace di condurre da solo un grande podere.

Cominciò col condurre in affitto la Masseria « Rosa Maria » di proprietà Rodio in provincia di Ostuni e fu durante questa affittanza ch’egli senti il bisogno di metter famiglia e di togliersi dall’isolamento nel quale si era posto volontariamente per dedicarsi con ardore alle sue nuove responsabilità.

Sposò nel 1911 una buona creatura, la signorina Margherita Maggi, anch’essa di famiglia di agricoltori laboriosi ed allargò quindi la cerchia delle sue attività passando alla conduzione della masseria « S. Nicola della Sete.» appartenente al console generale Mario Camicia di Monopoli.

Stette per sei anni in questa grande proprietà terriera, dal 1917 al 1923, e la grande guerra lo colse appunto mentre fervidamente intendeva a migliorarne la produzione. Beneficato del grande esonero concesso agli agricoltori indispensabili all’economia della guerra egli seppe mostrarsi degno del compito che la Patria in conflitto gli affidava intensificando le sue cure e le sue preoccupazioni rurali.

Tale azione servì la causa dell’approvvigionamento cerealicolo delle nostre popolazioni e giovò alla di lui consuetudine col risparmio e con la brama di migliorare.

Nel 1924 impiegò le economie realizzate in tanti anni di assiduità lavorativa e di amore per il miglioramento terriero nell’acquisto della Masseria « Speziale » posta presso l’omonima frazione di Fasano.

Lasciò la proprietà Camicia e si dedicò toto corde alla rivalutazione del podere e dei fabbricati annessi che rappresentavano la méta cui aveva mirato con accesa fede.

Ora la Masseria « Speziale » è il suo orgoglio maggiore. L’uliveto è verdeggiante e prolifico, il mandorleto da lui piantato porta frutti cospicui, il frantoio per l’olio è un modello di nitidezza e di modernità, le semine han dato un primo premio per la « battaglia del grano », l’abitazione ed i locali pei servizi della masseria sono aggiornati con gli ultimi conforti dall’organizzazione domestica e zootecnica. Peccato che l’unica figlia del Narducci si è spenta a 13 anni per un’inopinata quasi improvvisa malattia! Sarebbe stata la più gentile corona per questa rinnovata e fresca azienda agricola investita di patriarcalità e purezza familiare.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

Edizioni Giuseppe Laterza srl
Bari, piazza Umberto I n.29 – Tel. 345 623 6207 – Email info@edizionigiuseppelaterza.it

Consulta la pagina dedicata sull’edizione storica: