MAJORANO ANGELANTONIO

Vi sono degli uomini i quali, pur non essendo favoriti dalla sorte sin dal loro primo affacciarsi alla vita, riescono tuttavia, ad opera di volontà, di tenacia e di dure fatiche, a sapersi creare un proprio destino e quindi superare vittoriosamente ogni specie di avversità.

Un prototipo, anzi meglio, un esemplare di questi è il cav. uff. Angelantonio Majorano di Palese Macchie, in quel di Bari.

Egli nacque nella ridente e vicina frazione 56 anni orsono da una modestissima famiglia di lavoratori, dai quali, pur dimostrando una particolare attitudine, non potè essere avviato agli studi per l’assoluta mancanza di mezzi finanziari di essi.

Ciò nonostante, costando non lievi sacrifici ai suoi, ebbe la possibilità d’imparare a leggere e scrivere frequentando i corsi serali delle prime classi delle scuole elementari.

Nell’ancora piccola età di nove anni, costretto dalle esigenze familiari, iniziò la sua vita di lavoro come cavamonti e la durò per circa due lustri, fino a quando cioè, ottenne poi la prima concessione di un appezzamento di cave di tufo, di proprietà dei fratelli De Grecis in contrada « Prete ».

Con questo nuovo impiego della sua attività che non conobbe mai nè tregue, nè soste, il cav. Majorano vide aprirsi un più vasto e più chiaro orizzonte di possibilità ed infatti si può dire che d’allora cominciasse il periodo di una vera era di fortuna.

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Uomo dotato di gran senso pratico e di larghe vedute, dopo breve tempo, divenne dirigente delle Cave i cui materiali, quando ancora era poco conosciuto e praticato l’uso del cemento per le costruzioni edilizie, ebbero un impiego su vasta scala nelle edificazioni di stabili, specialmente nella nostra città.

Nel 1903 si ammogliò e diede vita ad una sua propria industria muraria che andò man mano progredendo, sospinta sempre da un crescente sviluppo di affari. Il cav. uff. Majorano si era già formata una discreta posizione economica, frutto esclusivo delle sue sudate fatiche e della sua mirabile perseveranza.

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Fra la gente del suo natio loco era circondato da unanime simpatia e da estimazione, in virtù delle sue ottime qualità morali e della sua rettitudine. Una testimonianza tangibile di questa solidarietà egli l’ebbe nel 1918, epoca in cui, per la prima volta, fu eletto consigliere comunale, e successivamente sindaco solo un anno dopo.

Tale carica, durante l’esercizio della quale riscosse sempre la più ampia fiducia dei suoi amministrati, egli tenne con dignità e con onore per ben 15 anni.

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Tra i primi ad aderire al movimento della riscossa mussoliniana, fu anche il fondatore del Fascio di Combattimento nella sua Palese e per dodici anni resse la carica di Segretario Politico di quel Fascio con piena soddisfazione delle superiori gerarchie.

Egli non ha per un sol giorno cessato dalla sua feconda ed instancabile attività di lavoro, ed oggi, meritatamente cogliendo i frutti della sua operosità e del suo dinamico fervore, vive consacrando tutto sè stesso alla famiglia ed ai figli, due dei quali egli ha saputo indirizzare nelle carriere professionali.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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