GIRONE LORENZO
Scrivere di Francesco Girone significa tracciare un capitolo della storia marittima di Bari.
Fu egli uomo legato al mare e dedito ad una operosità onesta e feconda, che richiamò su lui, giovane, più oscuro che modesto, l’attenzione dell’Azienda madre del nostro armamento, la «Navigazione Generale Italia» che molto ebbe ad utilizzare la sua opera, che oltre ogni dire, fu feconda e molto apprezzata.
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Ed ecco che un suo figliuolo, Girolamo, quando debutterà, adolescente, prestando servizio nell’agenzia cittadina della «Società Generale di Navigazione» pur se esposto a tutte le asprezze di una vita da cominciarsi, porterà già un cognome noto ed apprezzato nel mondo marinaro.
Di buona razza il giovane, volitivo, tenace, operoso, onesto, si svincolerà da ogni schiavitù impiegatizia, abbracciando in proprio il lavoro marittimo in genere, in cui la sua intraprendenza ed una specializzazione in lunga carriera acquisita gli daranno la gioia delle migliori conquiste.
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Incontrarlo oggi nella sua azienda è cosa ardua: Girolamo Girone vive la sua vita dinamica in «moto perpetuo » e dopo cinquant’anni di lavoro, in cui, con lode e con successo, è stato agente marittimo, noleggiatore, assicuratore come spedizioniere di società di navigazione, estere e nazionali, lavoratore d’eccezione come fervido armatore con due piroscafi, prima del conflitto europeo, non si dona tregue meritate.
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Figura, quindi, assai rappresentativa del nostro commercio; uomo simpaticamente affermatosi nel campo marittimo nazionale ed il cui carattere « all’antica» accoppia alla severità del rigore dove ci sia un dovere da compiere, una correttezza ed una bontà, ove ci sia da indulgere é da aiutare.
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Il tempo che ebbe a lasciargli questa sua febbre di lavoro fu dedicato alla educazione di una famiglia modello, in cui tre figliuoli, Lorenzo, Nicola e Alfredo seguono le tradizioni dell’avo e del genitore, nel campo del commercio marittimo.
Tratto da “Puglia d’Oro”
L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.
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