DE TULLIO EMILIO

L’umanità ha sempre attribuito al vino virtù medicamentose. L’Ecclesiastico afferma che il vino sobriamente bevuto « è salute dell’anima e del corpo » ed il Talmud lo proclama il più efficace dei medicamenti. D’altro canto Pizia invitava gli ateniesi a rivolgersi a Bacco durante le epidemie.

E non avevano torto giacchè i suoi elementi costitutivi rappresentano un benefico consorzio che contribuisce potentemente al mantenimento dell’equilibrio organico.

Lusingando i sensi, riscaldando il cuore, stimolando il cervello, il buon vino rende l’umore più gaio, inclina gli uomini all’amicizia ed alla serenità, affina lo spirito ed il giudizio. Ecco perché tutti gli esseri ben pensanti devono essere grati a coloro che si sforzano di dare fatiche ed assistenze alla industria del vino. Tale industria, intimamente collegata alla viticultura, rappresenta un contributo essenziale alla valorizzazione di un prodotto tipicamente italiano e, qui in Puglia, rappresenta un contributo essenziale al potenziamento dell’economia regionale.

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Nel nostro pellegrinaggio quotidiano ci vien fatto d’incontrarci in campioni mirabili di quest’industria che tende a ridurre al minimo i costi di trasformazione, di conservazione e di affinamento del prodotto, che ispirò tanti poeti e tanti artisti.

La Puglia è terra della vite. Non per niente la parola « brindisi » è nata a Brindisi, la città dalla quale salpavano le triremi romane verso l’Oriente raggiunto dalla latinità!

Lo stabilimento vinicolo oggi di proprietà dell’Enot. De Tullio Emilio di Giuseppe, fu fondato circa 60 anni fa dal comm. Antonio Mitrano in Locorotondo, alla via Madonna della Catena fra l’abitato di Locorotondo e la stazione ferroviaria; dista da questa circa m. 120 ed è collegato col tronco di binario con tubo di rame zincato per il carico diretto sui vagoni cisterna.

Occupa una superficie di mq. 9500.

Vi è un vasto padiglione in muratura di pietra calcarea, coperto a volte reali sostenuto da pilastri con sottocantina per l’invecchiamento dei vini e sei cisterne in cemento della capacità di circa 5000 ettolitri.

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Attiguo, in altro padiglione, sono allogate 22 cisterne cementate, della capacità di ettolitri 20.000; ed un altro vano a tettoia con tre calderoni di rame per la concentrazione del mosto.

Vi sono altri locali per studio, ufficio, analisi, rimesse, ecc.

Oggi lo stabilimento è gestito dal proprietario Enot. Emilio De Tullio e da Angelini Antonio.

Si lavorano vini bianchi e rossi della zona Locorotondo, Martina Franca e Cisternino.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

Edizioni Giuseppe Laterza srl
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