DE PALO MICHELE

Michele de Palo nacque a Terlizzi il 3 febbraio 1869.

Suo padre dedicò tutta la vita al lavoro, profondendo le sue energie all’agricoltura al commercio ed operò sempre con tutta rettitudine, dando alla famiglia una impronta di elevatura spirituale che fu di guida nella vita dei suoi figlioli. Il maggiore di essi, Michele, iniziò, in giovanissima età i suoi studi e seguì i corsi classici presso il Convitto Davanzati di Trani.

Passò di poi alla R. Università di Firenze ove brillantemente conseguì la laurea in Lettere e Filosofia nel 1891.

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Fu amato discepolo dell’insigne Prof. Villari. Ancora studente esordì in lavori letterari, collaborando in Riviste dell’epoca e pubblicando molte monografie per ricerche storiche e su arditi studii letterarii.

Ben notevole fra questi studi: «Il Parlamento di Parigi prima delle riforme di Carlo VII » e « I due novatori del XX secolo ».

Si trasferì subito dopo la laurea a Napoli e due anni dopo conseguì una seconda laurea, quella di Giurisprudenza, con il massimo dei voti.

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Anche nella facoltà di legge ebbe dei maestri, insigni studiosi che lo guidarono negli studi e che lo ebbero in grande considerazione. Entrò subito nella vita professionale, affermandosi in breve tempo quale giurista e legale. Non lasciò mai i suoi studi letterari, che seguì anche quando il lavoro professionale era in travolgente crescendo. Di questo primo periodo ha lasciato un memorabile sonetto sulla disfatta di Dògali, da lui scritto con spirito elevatamente patriottico. Abbiamo di lui anche un importante lavoro su Arnaldo da Brescia.

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Sempre in giovanissima età conseguì la Libera Docenza in Procedura civile e ciò fu per lui una brillante e superba affermazione. Non ancora pago concorse per la cattedra di Procedura Civile che per i suoi meriti e sue importanti pubblicazioni gli fu concessa.

Gli venne offerta però la cattedra alla R. Università di Padova.

La rifiutò, perché ormai aveva in Napoli un pulsante centro di affari e numerosa ed affezionata clientela; continuò, quindi a tenere la cattedra libera presso la Università di Padova.

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Il 1908 contrasse matrimonio con la Signorina Alba Albanese, figlia del notaio Francesco, di ottima famiglia terlizzese. Ed ebbe due figliuoli: Vincenzo e Franca, andata sposa, quest’ultima, al Dott. Carmine De Chirico.

Scrisse come abbiamo accennato molte pubblicazioni. Tra esse principale la « Teoria del titolo esecutivo » che lo affermò nel campo degli studiosi e « Procedura Civile ».

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Molto amico di Emanuele Gianturco e dei sommi giuristi dell’epoca, la sua fine, che avvenne il 19 maggio del 1914, lasciò un vuoto incolmabile nel campo delle scienze giuridiche, dell’insegnamento universitario e della vita professionale.

La nostra rassegna si onora quindi di ricordarlo.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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