D’ATTOMA FRANCESCO

Il cav. Francesco D’Attoma è nato in Conversano nel 1868. Fu educato nell’ambiente commerciale che il padre aveva già iniziato su grande scala, pur non essendo ancora state gettate le basi della grande azienda attuale, la quale è sorta e prospera per tutto merito del cav. Francesco, che del padre seguì le orme con più larga fortuna.

La produzione vinicola, qui da noi, è impresa tale che richiede doti non facili di buon fiuto commerciale e industriale allorchè il prodotto delle nostre vigne va di pari passo alla sua industrializzazione, con lavorazione propria sul posto. Sicchè, quando nel 1886 il cav. Francesco D’Attoma affrontò l’impianto, ad Aquila, di una vera e propria azienda vinicola, onde conquistare direttamente quell’importante mercato non privo di forti concorrenti, sapeva di avere in sè requisiti tali da permettergli una completa vittoria: ciò che realmente avvenne in breve spazio di tempo. Buon conoscitore e ricercatore attivissimo dei mercati vinicoli extra-pugliesi, lo stabilimento da lui impiantato ad Aquila riusciva, infatti, ad assorbire in pochi anni tutto un giro di affari d’importanza non comune, mentre avveniva che di pari passo, lo stabilimento di Conversano assumeva un carattere grandioso per quantità d’impianti e qualità di macchinario.

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Già fin dagli anni successivi al 1880 il commercio vinicolo della Ditta D’Attoma s’intensificava, per virtù del suo titolare, in maniera da richiedere un ampiamento necessario di mezzi meccanici e di mano d’opera per la lavorazione dei mosti e del vino. Gli uni e gli altri furono apprestati con criteri moderni e con mezzi adeguati all’importanza dell’industria, rendendo anche possibile l’utilizzazione dello stabilimento stesso per la produzione e il commercio delle ciliege solforate, che la Ditta esporta in forti quantitativi nell’America del Nord. Notevole il fatto come la Ditta D’Attoma sia stata la prima nelle Puglie, e fors’anche in Italia, a dare impulso a questa iniziativa di esportazione frutticola, assai redditizia e capace di assorbire un fortissimo quantitativo di produzione di ciliege, creando così un’industria sussidiaria, che specialmente durante le dure annate delle crisi vinicole, è stato un ausilio davvero provvidenziale al lavoro ed all’industria conversanese.

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L’attività industriale del cav. D’Attoma va di pari passo alla sua grande passione terriera, per cui anche in tal campo la sua attività assurge ad esempio encomiabile. Tenace dissodatore di terreni incolti, egli ha saputo trasformare gran parte dell’agro di Conversano in vigneti lussureggianti là dove prima erano semplici sterpeti, affrontando con ciò sacrifizi finanziari e lavoro personale ingenti, ma con la soddisfazione di vincere sempre e di vedere compensate le sue proficue fatiche.

Il triste periodo del dopoguerra lo trovò infatti sulla breccia di quest’alta missione di redenzione della terra, dedito tutto ad una vita parsimoniosa di lavoro e di iniziative altamente sociali, mentre attorno alla sua diuturna attività infieriva la scioperataggine demagogica, infruttuosa e nociva.

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Oggi il grande stabilimento della Ditta D’Attoma lavora in buona parte uve di produzione propria, ed il resto acquistate sui mercati e il suo magnifico attrezzamento ultramoderno, con doppie pigiatrici, motori, presse, ecc. dà una produzione valutata a circa 10-12 mila ettolitri.

Nominato di motu proprio da S. M. il Re Cavaliere della Corona d’Italia per alti meriti agricoli, il cav. Francesco D’Attoma ha da qualche anno a questa parte affidata la direzione dello stabilimento di Conversano al fratello Giovanni, coadiuvato dal figlio dott. Michele. Sia l’uno come l’altro, tenaci tempre di industriali fattivi ed accorti, continuano a valorizzare il buon nome della Ditta, sulle orme delle vecchie tradizioni familiari.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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