CAROFIGLIO FRANCESCO

La famiglia Carofiglio ha molte ramificazioni nella Puglia e particolarmente in Bari, ove, assai numerose, hanno dato in diversi campi, e principalmente nel commercio, il loro entusiastico apporto, distinguendosi per tenace laboriosità e per serietà.

Parlando particolarmente della famiglia del fattivo ed apprezzatissimo (nel suo ramo artigianesco odontotecnico) Francesco Carofiglio, è da notare come il padre Nicola, da semplice marinaio di navi mercantili, sia riuscito, col suo lavoro intelligente ad emergere e ad intraprendere, da solo, l’appalto di tutti i carichi e scarichi delle navi che approdavano nel porto di Bari, formando una cooperativa alla quale facevano parte quasi tutti gli scaricatori del porto, assicurando, mediante questo lavoro portato avanti onestamente, agiatezza alla famiglia numerosa e credito alla sua retta coscienza.

Non poteva non dare i suoi buoni frutti questa volontà di dare anche alla famiglia un’impronta di continua ascesa, dei figliuoli avuti, (quattro sono femmine) l’uno è macchinista, e l’altro capitano di navi mercantili; Francesco, di cui parliamo in questa nota, ha scelto un’arte che, appresa ai primordi nel 1919, è stata portata da lui a grande perfezione.

Infatti Francesco Carofiglio, nato a Bari il 14.7.904, ha frequentato scuole solo fino alla seconda tecnica dopo di che, e cioè nel 1919, ha incominciato a prendere pratica dell’attuale sua arte presso tecnici tedeschi.

Nel 1920, conosciuto dal medico dentista dotto Francesco Vendemmia, fu assunto da questi come tecnico. In questo laboratorio, giovandosi della superba volontà ereditata dal padre, lavorò alacremente. A sera, non essendo ancora fiaccato dalla fatica, leggeva i libri che parlavano della sua arte, libri che alle volte, scritti In francese e in tedesco, erano fatti tradurre nei capitoli che più lo interessavano, servendogli tutto questo a raggiungere una coltura tecnica che gli permettesse anche di apportare delle piccole innovazioni al consuetudinario modo di lavorazione dei denti artificiali.

Sempre apprezzato dal dottor Vendemia ebbe, in riconoscimento, un aumento sul suo già considerevole stipendio, ed una cointeressenza sulla lavorazione medesima.

Nel 1923 fu costretto a sospendere il suo lavoro per compiere il suo dovere di soldato.

Arruolato nella Sanità e inviato all’Ospedale di Piacenza ebbe modo di continuare la sua attività specializzata ed assunse la direzione del gabinetto e laboratorio odontotecnico dell’Ospedale dai Dirigenti che avevano riconosciuta la sua abilità.

Congedato nel 1925 volle aprire un laboratorio di protesi dentaria alla quale la sua esperienza e la sua laboriosità dettero tale credito da farlo subito preferire da moltissimi dottori.

Il Laboratorio venne poco dopo ampliato e corredato di macchine moderne che ne aumentarono il prestigio. Per accrescerne lo sviluppo, il Carofiglio, nel 1936, avuto sentore della nuova lavorazione dei denti in acciaio inossidabile brevettata in Germania, vi si recò, e così ebbe modo di visitare i grandiosi laboratori di protesi Dentaria Wipla Krupp di Essen, dimostrando, con uno speciale corso pratico di essere un tecnico provetto, sicchè ottenne la licenza per la lavorazione dell’acciaio inossidabile Vitallium Krupp.

In Germania visitò anche altri, laboratori, ed osservò macchine che aumentavano il rendimento del lavoro di protesi: bastò a lui di averne visto il congegno, per costruirne alcune uguali che, naturalmente hanno arricchito il suo laboratorio.

Nel 1937 ritornò in Germania e anche questo viaggio gli servì per vedere i progressi fatti nel loro ramo dai tecnici tedeschi.

In riconoscimento di questa sua feconda attività la Regia Prefettura di Bari, in data 31 marzo 1930 N. 5020, lo chiamò, a preferenza degli altri tecnici, quale componente aggregato nella Commissione per gli esami pratici di odontotenico presso la Regia Università di Bari, ove qualche anno prima lui stesso aveva, sostenuto gli esami teorici e pratici per il riconoscimento ufficiale della sua arte.

Nel 1937 ha inviato a Bruxelle all’Exposition internationale D’Echantis lavori in acciaio inossidabile Vitallium Krupp, ottenendo un diploma di gran premio d’onore con medaglia d’oro.

Ora è il più apprezzato professionista barese della tecnica odontoiatrica, ed ha portato la sua arte ad un perfezionamento che garantisce più grandiose affermazioni.

Nel 1932 s’imparentava con la signorina Ida d’Erasmo, figlia del compianto Colonnello dott. cav. Francesco d’Erasmo, del quale sono note le benemerenze conseguite durante il periodo della grande guerra stando a capo di grandi stabilimenti chimici militari, Il dott. d’Erasmo aveva insegnato per 6 anni alla Scuola Militare di Modena in diverse materie avendo l’onore di avere fra gli accademisti il nostro Re Imperatore.

In seguito allo sforzo sostenuto nello svolgimento del suo delicatissimo lavoro morì nel 1916 appena cinquantasettenne.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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