CAMPOBASSO FRANCESCO

Francesco Campobasso, figlio di Evangelista, può ben definirsi un Faber suae fortunae.
Egli deve infatti tutto a se stesso, e se anche è vero ch’egli trasse i primi insegnamenti dal commercio del padre, attivissimo mercante di Noicattaro, è fuor di dubbio che la trincea entro la quale ha potuto adagiare la sua odierna complessa e prosperosa attività industriale è stata creata dalla sua volontà e dalla sua fede.
l primi suoi passi sono compiuti al servizio del commercio paterno; nato il 21.6-1883 ed esaurita la sua frequenza delle scuole elementari passa alla scuola dura e crudele della vita.
Posto faccia a faccia con le asprezze del piccolo commercio dei formaggi e dei salami se la cava onorevolmente e contribuisce seriamente al successo dell’azienda familiare.
Intanto il padre acquista un corpo di fabbricato ad uso di molino che non riesce ad attivare direttamente; lo fitta ad una azienda molitoria di Molfetta ed ottiene così il miglioramento dell’attrezzatura industriale dello stabilimento.
Quando scade il contratto di locazione Francesco Campobasso col fratello Angelo sono pervenuti a maggiore età.
Essi riescono a persuadere il padre ad assumere la gestione del molino e così ne affrontano in pieno l’attività industriale.
Le difficoltà vengono superate: i due fratelli, sotto la ragione sociale paterna, ed ancora giovanissimi, si affermano in breve.
Alla morte del padre i due fratelli maggiori continuano l’attività dell’azienda le cui direttive sono affidate a Francesco che anzi istrada alla vita i due fratelli minori Antonio e Michele poscia deceduti. E’ solo nel 1927 che i due fratelli decidono di andare ciascuno per la sua strada.

Divisa la proprietà paterna fu diviso anche il vecchio molino, e da questa parziale acquisizione dello stabile partirono i primi vagiti di un’attività industriale autonoma che ha assunto, lentamente ma decisamente e progressivamente, consistenza, solidità e serietà.
Il successo del prodotto consigliò il miglioramento e l’allargamento dell’attrezzatura dell’opificio che da pochissimi quintali di produzione giornaliera raggiunse a poco a poco maggiore importanza.
Saggi criteri tecnici presiedono ora l’industria di Francesco Campobasso sicché la pasta prodotta penetra in tutte le famiglie.
Le richieste sono enormi e l’attrezzatura dello stabilimento non basta più a soddisfarle. Occorre un nuovo ampliamento e il Campobasso l’affronta con la certezza di rinfrancarsi a breve scadenza della spesa sopportata.
Sorge così una severa architettura ciclopica a sostenere nuovi reparti e nuove macchine. I polmoni dello stabilimento si slargano a dismisura: i prosciugatori meccanici, le impastatrici e le presse partono da officine che producono quanto di più moderno è stato ideato e lanciato in tal genere di macchine industriali.
Oggi lo stabilimento costituisce una gemma possente del patrimonio industriale pugliese, costituisce una ragione di orgoglio pel fondatore e per la stessa città di Noicattaro.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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