BASILE VITO E FRATELLO

I due fratelli Basile che attualmente occupano un posto rilevante nella industria molitoria pugliese son figliuoli di Gian Battista, altamurano e commerciante di prodotti del suolo. Questo vecchio ed attivissimo mercante aveva sposato ad Altamura la signorina Natalizia Sarrocco ed aveva avuto nientedimeno che sedici figli morti quasi tutti in tenera età.

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  I tre fratelli Vito, Antonio e Giuseppe, rimasti orfani ancora, giovani, pensarono a formarsi un avvenire. Dapprima continuarono il commercio paterno dei prodotti del suolo, ma nel 1907 si costituirono in società sotto la ditta Vito Basile e fratello e fino al 1909 commerciarono esclusivamente in grani. In quell’epoca essi si dedicarono anche ad una nuova attività, a quella del commercio dei vini ed all’industria agricola.

Presero in fitto una masseria dei signori Scardinale di Gravina e la condussero fino al 1922 riuscendo a raggiungere un considerevole indice di produzione cerealicola.

Nel 1922, cessato il fitto della masseria degli Scardinale, essi orientarono i loro passi verso altre attività e presero in fitto i molini gestiti dall’Alleanza delle Cooperative in Altamura.

Nel ‘1925 i fratelli Basile costituirono una nuova società con la denominazione « Ditta Vito Basile e F.lli » e decisero di acquistare il Molino dell’Alleanza, che trasformarono completamente con meccanismi acquistati dalla Ditta Sante Palma Brunswak di Monza.

Il Molino acquistò ben presto un grande credito e fu ausiliato da una attrezzatura per la pastificazione che raggiunse anche un’ottima notorietà.

La produzione del Molino (circa 400 q.li di farina al giorno) si specializzò in quella della semola. Data la ubicazione del Molino e le culture granarie prevalenti nella zona vicina portarono infatti lo stabilimento a specializzarsi nella macinazione dei grani duri e quindi nella produzione di semole per paste.

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Il più giovane dei fratelli, Giuseppe, non aveva potuto, nei primi passi dell’azienda, dare ad essa tutta la sua fatica; ostavano a ciò la sua giovinezza e la sua inesperienza. Ma, più tardi, adempiuti gli obblighi di leva, anch’egli portò all’azienda il contributo della sua capacità tecnica e della sua operosità. Il 20 luglio 1935 la morte tolse all’azienda l’opera di Antonio che, nato nel 1879, ex combattente durante la guerra, si era sposato nel 1904 con la signorina Francesca Perrullo di Altamura, avendone due figli morti innanzi tempo.

L’azienda si giova ora della fatica singolare del fratello Vito che ha attualmente 61 anni e del fratello Giuseppe che ne ha 41.

Il buon seme gittato da queste due fresche energie del nostro settore industriale non è rimasto senza frutti. Se dal matrimonio di Vito con la signorina Vita Maria Farella non è venuto alcun nato, dal matrimonio del fratello Giuseppe con la figlia di un altro industriale molitore altamurano, Antonio Pellegrino, sono nati sei figli maschi, uno dei quali, Gian Battista, è già diplomato in Ragioneria e porge all’azienda famigliare la sua non comune competenza.

Oggi l’azienda molitoria e pastificatoria della Ditta Vito Basile e F.lli sono tra le meglio attrezzate della Provincia di Bari. La loro produzione è circondata da molto credito, il che fa pensare ad ulteriori immancabili successi.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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