BALESTRAZZI ANGELO

Da Giuseppe Balestrazzi ebbero luce sei figli: Domenico, Angelo, Luigi, Ferdinando, Andrea ed Antonio: figliuoli che sull’esempio del padre amarono darsi al commercio di apparecchi ottici, tant’è che Andrea ed Antonio, rispettivamente in Cosenza ed in Catania, centri assai lontani dal luogo di origine, Bardi di Parma, iniziarono aziende ottiche, che han poi avuto prosperità.

Angelo, altro fratello, nel 1863 impiantava in Toscana (Pisa) un negozio di ottica, lo potenziava, lo incrementava e dopo un triennio di lavoro, lo cedeva al fratello Ferdinando. Era così segnato il destino di questa magnifica stirpe, che dalla specializzazione oculata in una branca di lavoro nascente, qual’era quella dell’ottica, traeva successi meritati. Poco sappiamo del primogenito Domenico e di Luigi, i cui figliuoli però attualmente gestiscono ben degnamente l’azienda pisana, che, come abbiamo visto, creata da Angelo, fu ceduta al fratello Ferdinando.

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Nel 1866 Angelo Balestrazzi si ferma in Bari allora centro nucleare dell’attuale metropoli, e presago dei destini cui la città pugliese sarà chiamata, vi impianta un negozio di ottica, iniziando da quella data la gloriosa Ditta che ancora oggi è intitolata al suo nome.

Fu un iniziatore e la sua perizia tecnica creò un vero stuolo di allievi, giacchè può dirsi che la maggior parte degli attuali esercenti di ottica barese furono dipendenti di lui.

Coadiuvato dal figliuolo Giuseppe Emilio, potette lasciarlo sicuro al comando aziendale, nel 1916, epoca in cui mancò ai vivi.

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Con Giuseppe Emilio, sposato nel 1908 ad Anna Maria Caso, di ottima famiglia altamurana, il glorioso negozio della vecchia Bari inizia un secondo ciclo di fervida attività commerciale. Ormai i Balestrazzi saran diventati Baresi, cari alla città che han scelto ed eletto a patria e si saranno imposti, grazie ad una serietà e scrupolosa onestà, diventata bandiera della Ditta.

Un di lui fratello, Luigi, capitano medico, cade gloriosamente in zona di guerra nel 1918.

Adele, sorella di lui sposa l’ing. Giustino Sorgente.

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Il 1936 segnerà, per un luttuoso avvenimento, (la morte di Giuseppe Emilio) il terzo ciclo aziendale. Gli succede il figlio Luigi, che segue degnamente le tradizioni di signorilità di scrupolosità e di preparazione dei suoi gloriosi predecessori.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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