Puglia Basilicata ponti ideali

Venerdì 10 ottobre la Sala Refettoriale dell’ex Convento dei Frati minori (sede del Municipio di Brienza), ormai coesistente con il Ma.Med. – Museo Archeologico e Medievale da poco inaugurato nella suggestiva località lucana, ha ospitato un interessante evento interdisciplinare, che coincideva con la celebrazione della Giornata mondiale della salute mentale.
L’incontro era organizzato dall’Amministrazione Comunale di Brienza e dalla Fondazione Carlo Valente, organismo che opera a Bari e che da un ventennio profonde un impegno senza uguali nelle attività sportive inclusive e nella lotta contro lo stigma; intendeva promuovere una riflessione sull’importanza delle iniziative finalizzate a contrastare le patologie che minano l’equilibrio della sfera emotiva, psicologica e sociale dell’individuo ma, al tempo stesso, rimarcare le sinergie che possono derivare dall’interlocuzione fattiva di risorse seppure non contigue geograficamente.
In tale prospettiva, importanti interventi seguiti nella seconda parte della serata si sono soffermati sui contenuti del libro Puglia Basilicata. Ponti ideali, curato da Michele Buquicchio e pubblicato nel 2023 per i tipi di Adda editore.
Come ha sottolineato Raffaele Collazzo, Sindaco della comunità burgentina, le Amministrazioni pubbliche devono porre fra i propri obiettivi primari il benessere interiore dei propri cittadini e porre la massima attenzione alle sacche di disagio sociale che spesso mettono a dura prova interi contesti locali. Ha quindi espresso il suo compiacimento per la scelta della Fondazione Valente di organizzare a Brienza una manifestazione che, tra l’altro, si pone simbolicamente quale “ponte” concreto di cooperazione nella direttrice fra il capoluogo appulo e la piccola ma dinamica realtà della Basilicata occidentale.
Per la Fondazione Valente, gli interventi di Aurelio Valente, presidente della Onlus, e Mauro Squeo, psichiatra fra i più accreditati a Bari per il suo impegno civile nel contrasto al disagio mentale, hanno ripercorso la storia di quell’organismo, che – per una sorta di eterogenesi dei fini – ha trasformato il dolore di una vicenda infausta e luttuosa in una energia positiva veicolata verso l’assistenza organizzativa, economica e relazionale di giovani affetti da disturbi psichici.
In questo nevralgico settore della medicina – è stato detto – risulta fondamentale rivedere l’assioma sotteso all’approccio terapeutico, ponendo l’enfasi sul concetto di “salute” mentale che, proprio nella sua dimensione costruttiva, postula l’esigenza imprescindibile di prevenire il malessere, di individuarne i segnali prodromici, piuttosto che di porvi rimedio con tentativi speseffimeri e inefficaci.
E’ per questo che la pratica sportiva non agonistica – concetto espresso con rara chiarezza e sintesi espositiva dal Consigliere della Fondazione, Francesco Fischetti, docente dell’Ateneo Barese che coordina il corso di studio magistrale in scienze e tecniche dello sport – riveste un ruolo assolutamente strategico che, nello scenario terapeutico della globalizzazione dominato dall’egemonia del farmaco, si rivela essere invece il medicamento più idoneo oltre che privo di indesiderabili conseguenze collaterali.
In siffatta cornice argomentativa, particolarmente incisiva anche l’immagine trasmessa da Matteo Trombetta, Coordinatore regionale salute e sport per la Basilicata, il quale – soffermandosi sulle dinamiche relazionali di atleti impegnati in attività agonistiche – ha rimarcato quanto, rispetto al tempo dell’evento sportivo (spesso infinitesimo), sia invece determinante il pre e post-gara, insomma quello che nel gergo delle discipline a squadre viene definito “spogliatoio”, luogo spesso figurato dove si costruiscono i successi o dove, all’incontrario, più spesso, maturano le sconfitte.
Puglia e Basilicata. Ponti ideali; sulla splendida silloge di immagini e di autorevolissimi saggi raccolti da Michele Buquicchio per esplorare i rapporti e le connessioni tra le due regioni, sia in senso culturale che economico, si era già soffermato, in apertura dell’incontro, Nicola Coluzzi, in rappresentanza del Consiglio Regionale di Basilicata, con un erudito e stimolante intervento che aveva fatto emergere il tratto distintivo della terra lucana, ideale punto di convergenza tra la civiltà partenopea d’occidente e la cultura pugliese di levante.
Nell’introduzione, Vincenzo Magistà – il quale da par suo ha anche moderato l’intero convegno – ha rievocato gli esordi della sua brillantissima ascesa nel mondo del giornalismo televisivo, allorché nella serata del 23 novembre 1980 si fiondò sui luoghi più sfregiati da quel devastante terremoto, ricordando le staffette automobilistiche che in quella frenetica notte che seguì furono capaci di creare quel “ponte” informativo necessario alla troupe di Telenorba di dare per prima in Italia la notizia del disastro.
Il magistrale contributo di Pasquale Montemurro, autorità indiscussa nel mondo accademico dell’agronomia, ha sottolineato i tanti progressi che le due regioni hanno segnato in agricoltura, auspicando il superamento di percorsi “dualistici” in vista di una maggiore sinergia interterritoriale.
In tale direttrice si è mosso anche l’intervento di Francesco Somma, presidente di Confindustria Basilicata, che ha esplorato il reticolare sistema di connessioni industriali fra le due aree produttive, soffermandosi sulle ulteriori potenzialità che potrebbero derivare dalla prevista nascita di una “hydrogen valley appulo lucana”, settore di eccellenza per alleanze strategiche di stupefacente prospettiva.
Sull’emblematica denominazione sociale che richiama le fitte relazioni bancarie e finanziarie appulo-lucane, ha posto l’accento Rossella Dituri, responsabile della comunicazione dell’altamurese Banca Popolare di Puglia e Basilicata, storico intermediario che ha da sempre costruito la propria forza sulla solidità del rapporto con le comunità locali delle due regioni. L’incontro, seguito con grande interesse dal numeroso pubblico presente, si è concluso con la consegna alla governance della Fondazione Valente – da parte di Sandro Caffaro, presidente regionale di A.S.C.-Attività Sportive Confederate (ente di promozione sportiva del CONI) – di una targa quale riconoscimento della massima Autorità sportiva italiana alla benemerita attività svolta dal Sodalizio barese.