E’ tempo di bilancio per la nostra Fondazione

È tempo di bilanci per la fondazione Carlo Valente ONLUS per le iniziative promosse nel biennio 2015-2016, con l’obiettivo di aiutare i giovani in condizione di disagio mentale a partecipare ad eventi sportivi, da quelli ormai tradizionali come il calcetto, il tennis, l’equitazione e la vela a quelli di più recente interessamento come lo yoga, la danzarmonia e di recente lo iudo, in via di sperimentazione presso il Centro Judo Sankaku di Bari, con la fattiva collaborazione del nostro amico Filippo Di Maso.

La Fondazione ha erogato un contributo per la nuova iniziativa Atipici Rugby Bari, gazie al progetto “Unti alla meta” che utilizza il rugby integrato come attività sportiva offerta a persone con disagio mentale.

La Fondazione Carlo Valente ONLUS ha nel suo DNA la causa dell’azione positiva dello sport a favore delle persone con disagio mentale e ne sono dimostrazione la nona edizione del campionato di Calcetto “Insieme nel Pallone”, la quinta edizione del progetto Tennis “Insieme Sotto Rete” e le diverse edizioni di corsi equitazione, yoga, vela In tutte queste iniziative sportive l’obiettivo comune è di porre in essere attività sportive da realizzare in un contesto ben definito fatto di regolamenti, etica e comportamenti approvati e riconosciuti da tutti gli operatori, gli allenatori, i compagni di squadra e gli amici che partecipano alle diverse attività.

Ciò permette un coinvolgimento positivo delle proprie energie, che, se non controllate, possono risultare anche dannose. Da tempo la Fondazione ha posto in essere,con la collaborazione di risorse esterne specializzate, strumenti di valutazione inerente le iniziative intraprese, con la predisposizione di questionari di monitoraggio delle attività sportive, somministrati agli utenti al termine o durante il periodo di svolgimento delle attività. I risultati complessivi delle analisi effettuate evidenziano come le motivazioni a praticare sport possono essere molteplici, anche se a prevalere sono il divertimento, il piacere di fare parte di una squadra e il volersi mantenere in forma. Tali motivazioni trovano un riscontro nelle risposte spontanee dei diversi partecipanti con espressioni “Mi piace stare insieme agli amici e vivere lo spirito di squadra”,“Mi piace partecipare al gioco di squadra”.

Da questi riscontri emerge che lo sport è la migliore integrazione dei percorsi individuai seguiti dai giovani partecipanti, calibrati in relazione alle loro diverse problematiche. La validità delle attività sportive promosse dalla Fondazione, con la collaborazione delle diverse strutture tecniche specializzate nei diversi sport, è comprovata del grande successo e manifestata soddisfazione tra gli utenti che vi hanno partecipato. Tutto questo conferma che nel nostro ambito di intervento, reso possibile dalla fattiva collaborazione dei Centri di Salute Mentale e delle Cooperative di riabilitazione psichica, lo sport è il mezzo con cui si può agire attivamente sui processi mentali, cognitivi e dinamici con l’obiettivo realistico di migliorare la qualità della vita e il benessere dei giovani che vi partecipano, con particolare riferimento ai soggetti che presentano un disturbo mentale di vario genere.

Lo sport diventa veicolo di sviluppo di nuove idee per affrontare le sfide dell’integrazione sociale e offrire ai giovani l’opportunità di interagire e collegarsi ad una rete sociale più ampia, aiutandoli a superare l’isolamento che spesso attanaglia e complica le manifestazione dei disagi mentali. Su questi temi la Fondazione intende organizzare un incontri tra gli esperti della materia ed i diversi protagonisti nel mese di settembre di questo anno, per ricordare il decimo anniversario della scomparsa del caro Carlo, che solo quando giocava a tennis dimenticava le paure ed i disturbi che lo hanno colpito.