TOMASICCHIO GAETANO

Vecchia e benestante famiglia barese, dimorante nella vecchia via Melo, famiglia di rettitudine commerciale. Il padre Vito Nicola militò vivamente per il trionfo dell’Unità d’Italia contro il governo borbonico a favore dell’attuale, della Casa Savoia. Su ciò si conservano ancora in famiglia dei documenti. Ebbe come discendenti i figli Gaetano, Francesco e Giovanni, i quali cercarono di conservare nella vita gli stessi sentimenti del padre.

Gaetano Tomasicchio fu Vito Nicola nacque l’8 dicembre 1848 in Bari, ove morì il 15 maggio 1931. A trent’anni volle mettere su famiglia sposando la signorina Ersilia Vallaperta, di famiglia bolognese, figlia di alto funzionario della R. Dogana. (L’altra figlia dello stesso andò sposa al banchiere Francesco Tomasicchio, fratello di Gaetano).

Dedicò la sua vita unicamente alla famiglia, che gli venne numerosa e tutte le sue energie al lavoro.

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Assolti gli studi, ancor giovanissimo, avendo una passione per il mare, navigò per parecchi anni, toccando frequentemente oltre i porti adriatici, quelli del Tirreno come Napoli, Livorno, Genova, Nizza, Marsiglia, ecc. Cessato il periodo di navigazione, che per ragione di salute, a malincuore dovette sospendere, decise di fondare, nel 1867, un’azienda commerciale. Da qui risulta l’inizio della sua operosa vita commerciale, nella quale pose tutta la sua personale attività, mirando sempre ad intraprendere nuove relazioni, non solo con i diversi Stati Europei, ma anche con le lontane Americhe, intavolando un vivo lavoro di importazione ed esportazione.

Con la sua scrupolosità e serietà mantenne queste relazioni per tutti i lunghi anni della sua vita. Speciale attività svolgeva con Trieste, per il quale luogo ebbe una predilezione, tanto che ebbe l’idea di trasferirsi in tale centro, ma vinse il suo attaccamento per la città dei suoi natali. Spiccata relazione di commercio sviluppò con l’Austria, importando molto ferro-cerchio, conosciuto sotto il nome di «mojetta », per la fabbricazione dei fusti, di cui vi era forte consumo nel passato, quando fioriva l’esportazione dei Vini pugliesi. Principalmente trattò l’articolo cartone uso cuojo, la quale specialità austriaca introdusse per primo da quel Paese nelle nostre Puglie e provincie limitrofe.

Inoltre, prevalentemente dalla Germania, trattò lamiere di zinco, bande stagnate, stagno, ecc.

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Gaetano Tomasicchio coadiuvò molto lo sviluppo dell’industria cartaria ed in ispecial modo, per il primo nelle Puglie, lanciò l’introduzione della carta-paglia, che in quell’epoca non ancora era conosciuta.

Era uomo energico, combattivo, di sicuro intuito, pratico in ogni settore della vita, sempre di pronta decisione.

Mirò solo al bene della famiglia, non tralasciando mai occasione di fare del bene ad ogni specie di bisognosi; mantenne per guida l’onestà e la rettitudine negli affari. Del suo profondo sentimento religioso dà prova la chiesa, dedicata a S. Gaetano, che fece costruire sulla sua proprietà sulla strada San Lorenzo.

Le sue buone qualità di uomo di carattere indiscusso mantenne sino alla fine della sua esistenza, ad 83 anni di età, di cui 64 di vita commerciale. Non esiste in Puglia commerciante che non conobbe Gaetano Tomasicchio, la cui Ditta continua, sotto la gestione del figlio Nicola, che ereditò anche le stesse doti e virtù del padre.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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