SABATO FAMIGLIA

La famiglia Sabato è oriunda di Putignano, ed è tra le famiglie cospicue e notevoli di quel Comune, imparentata con i sigg. Villari, Angelini e Campanelli.

Fra gli antenati vi furono di quelli che rivestirono alte cariche ecclesiastiche.

Giambattista Sabato fu Francesco, l’avvocato di ingegno forte e brillante, avo del vivente avv. Gaetano, si stabilì in Mottola, ove tolse in moglie la ricca ereditiera signorina Anna Rosa Caramia, nipote dell’arcidiacono D. Francesco Caramia, uomo dottissimo in discipline giuridiche e teologiche, discepolo di quel professor giurista canonico Francesco Conforti, che nel 1799 fu vittima della feroce reazione, borbonica.

Giambattista Sabato per prestanza di persona, (il suo ritratto; opera del pittore detto il Foggiano di Napoli, è conservato dal nepote avv. Gaetano) e per il suo ingegno, ben presto eccelse tra i migliori cittadini di Mottola, per molti anni resse la pubblica amministrazione; si ricordano opere pubbliche notevoli, come il muraglione, che circonda il paese vecchio, e quello che limita la ripida discesa che mena al quadrivio Gioia-Noci-Taranto-Mottola. Fu anche un intelligente e saggio agricoltore, tanto che da una tenuta detta la Sterpina, da sterpeti, ne fece una ridente e feconda masseria.

Pei suoi principi liberali fu annoverato dalla Polizia borbonica tra gli attendibili, e fu esiliato per quattro anni a Napoli, ove menò vita brillante nella migliore società di quella capitale.

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Dal suo matrimonio con la signorina Caramia, nacquero sette figli, il maggiore dei quali Francesco, padre dell’avv. Gaetano, insieme con i fratelli Antonio e Ferdinando, furono educati nel collegio tenuto dai Gesuiti in Lecce.

Francesco Sabato si distinse tanto nello studio e nella condotta morale, che, negli esami finali di umanità maggiore, ottenne l’ambito e primo premio del giglio d’oro, che si concedeva al primo, non della classe, ma di tutto il collegio, e che portava di diritto la onorificenza di cavaliere per meriti di studi, e del ritratto, fatto e conservato dall’Istituto. Questo ritratto si trova ora nel collegio dei Gesuiti di Cava dei Tirreni.

Si laureò in legge, e fu dotto nelle discipline giuridiche. Nell’annosa causa tra i comuni di Mottola e di Martina Franca, il suo nome figura tra i difensori del comune di Mottola insieme con Pasquale Stallislao Mancini, Nicola Di Scanno di Trani, Emilio Gabrieli di Bari.

Si conserva dal figlio Gaetano una lettera del Mancini, con cui l’illustre giureconsulto lo dava una memoria scritta da Francesco Sabato, e deplorava che il consiglio comunale di Mottola, contro il parere dell’avv. Sabato, aveva rinunziato al ricorso per cassazione, forse per miseri motivi di economia.

Degli altri fratelli Antonio, che aveva sposato la figlia del ministro Raffaele Conforti, fu consigliere di corte di appello, e presidente del Consiglio Provinciale di Lecce; Ferdinando fu medico insigne, e morendo beneficò un’opera pia del luogo.

Francesco Sabato ebbe per compagna affettuosa la signorina Giuseppina Uva, figlia del defunto consigliere della corte di appello di Trani, Gaetano Uva, nativo di Minervino Murge, donna di alte e preclari virtù.

Delle sorelle di Francesco Sabato due furono maritate a insigni Magistrati, Domenico De Giorgio presidente del Tribunale di Trani, il cui figlio avv. Giuseppe De Giorgio è deceduto poco tempo fa a Trani; e Luigi Gioia che morì in Lecce procuratore del Re; l’altra fu moglie del ricco proprietario Filippo Cassano di Gioia del Colle, l’altra moglie di Michele Gabrielli di Noci, dei cui figli, Giovanni morì testè a Rutigliano, colonnello di artiglieria, e Giambattista si è da poco ritirato quale consigliere di Cassazione, e vive a Foggia.

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Delle cognate di Francesco Sabato, le sorelle Uva, una fu moglie dell’avv. Nicola Gifuni di Lucera, di cui il figlio avv. Gaetano ebbe in moglie la signorina Concetta Salandra di Troia, sorella del compianto primo ministro Antonio Salandra, e le altre due una del signor Michele Consiglio di Bisceglie, e l’ultima del consigliere di corte di appello Luciano Barone di Bovino.

Dai coniugi Sabato Uva sono nati sei figli, di cui tre già defunti, il vivente avv. Gaetano, il dotto Michele, già ufficiale sanitario del comune di Mottola, e Maria, vedova del signor Nicola Fanelli, morto assassinato circa otto anni fa, senza che finora sia stato scoperto l’autore di si barbaro delitto.

L’altro cognato dell’avv. Sabato è il dottor Salvatore Del Re, di Torino di Sangro, che nella grande guerra fu, da Maggiore Medico, direttore dell’Ospedale Militare di Taranto.

L’avv. Cav. Gaetano Sabato si risposò con la signorina Maria Lamarangi fu Gioacchino da Mottola. Egli ha coperto diverse cariche, di conciliatore e di vice-pretore, di consigliere comunale e di Sindaco, di presidente della Commissione di R. Mobile, e di quella Censuaria nel periodo dei lavori del nuovo catasto parcellare: è padre di tre figlie, maritate due ai signori Francesco Caroli Casavola, ed Eugenio Semeraro di Martina.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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