RUTIGLIANI MICHELE

Nel 1865, in Terlizzi, il sig. Michele Rutigliani, padre degli attuali titolari, iniziava la costruzione dei biliardi nel suo modesto laboratorio di mobili. La costruzione venne originata da qualche richiesta di case signorili e Circoli presso i quali il Michele Rutigliani godeva già chiara rinomanza di abilissimo lavoratore del legno.

Anche nella costruzione dei biliardi la fama di ottimo artigiano del nostro uomo ebbe ad affermarsi e le richieste aumentarono tanto che egli dedicò quasi completamente la sua attività e studio alla costruzione dei biliardi.

Verso il 1900, anno in cui col padre Michele collaborava già attivamente il figlio Gioacchino, uno degli attuali titolari, la rinomanza dei Rutigliani era già un fatto compiuto in tutta la Puglia ed ebbe un primo riconoscimento ufficiale alla Mostra Provinciale di Bari, ottenendo un Grande Dipl. d’Onore con medaglia d’oro.

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Nel 1901 il tenace e glorioso fondatore moriva, ma l’attività paterna veniva continuata dal figlio Gioacchino, che mostrava anzi una più acuta versatilità ed una autentica passione. Egli si dedicò interamente all’industria dei biliardi e suoi accessori, dando alla produzione una personale impronta di miglioramento ed efficacia, potenziando e quindi sviluppando la prima attività paterna.

Pochi anni dopo, la fama della produzione di Gioacchino Rutigliani si affermava splendidamente alle esposizioni di Roma del 1902 e 1903, iniziando così una efficace conquista dei mercati della Campania e del Lazio.

Le aumentate necessità di produzione consigliarono, nel 1906, il trasferimento della Ditta in Bari, dove egli potette dedicarsi alla sua industria con un ampio respiro. Fu in questo periodo (1908) che la fabbrica barese di biliardi si aggiudicava una medaglia di argento con Diploma del Ministero dell’Industria e Commercio.

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Proseguiva intanto la conquista commerciale di tutte le regioni dell’Italia centrale, meridionale e insulare, con particolare riguardo alla Sicilia. Dopo il periodo bellico l’attività riprese su più larga scala. Appunto in questo periodo a Gioacchino Rutigliani si associava il fratello Raffaele, di vent’anni circa più giovane di lui, ma che possedeva intatte le qualità familiari di abile conoscitore dell’industria paterna. Si formava così quell’azienda nota sotto la denominazione di « G. Rutigliani & F. llo » che doveva più tardi fare passi magnifici su tutto il mercato nazionale. E Raffaele Rutigliani portò nell’azienda delle fecondi, fresche energie di organizzatore intelligente ed esperto.

In ogni regione d’Italia la Casa barese dispone di propri Agenti e si può dire che i biliardi «Rutigliani» sono in quasi tutte le regioni dell’Italia, dalla Sicilia al Veneto.

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E’ del periodo del dopoguerra quella importante innovazione del « Piano Ardesia Monolitico » che si può dire rappresenti la più utile trasformazione nella tecnica costruttiva del biliardo, innovazione che è proprietà esclusiva della fabbrica barese.

Contemporaneamente ai mercati nazionali si conquistavano quelli delle Colonie Italiane e della vicina Albania dove la produzione della fabbrica barese è predominante.

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Attualmente la fabbrica risiede in uno stabile proprio sito sulla via Napoli, costruito e attrezzato appositamente per l’industria dei biliardi e può occupare una mano d’opera di ben cento operai, particolarmente specializzati nella lavorazione e comprendente tecnici per la creazione di nuovi modelli, che generalmente vengono lanciati sui mercati nazionali attraverso le esposizioni alla Fiera del Levante, di Milano, di Padova e di Tripoli.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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