PANSINI FRATELLI

Una selva di cataste di legno segato e squadrato; una vicenda di strade attraversanti questo fantastico agglomerato di torri quadrate odorose di resina; enormi capannoni ospitanti altre montagne di tavole di ogni lunghezza; saloni dove vibrano i clangori delle seghe e delle piallatrici meccaniche e dove pattuglie di operai affinano e lisciano listelli e sostegni legnosi; questo il panorama della città che hanno creato alcuni fratelli operosi a ridosso della città molfettese vibrante di traffici.

Si potrebbe davvero definire la città del legno questa che spalanca le sue fauci immani sul visitatore sbalordito. Vien fatto di pensare, rimirando i recessi e gli angiporti di questa città babelica, ad un lavoro di ciclopi dato decenni e inteso a dar posto ad infiniti metri cubi di legnami di abete, di rovere e di frassino, tolto a Belve secolari; vien fatto di pensare ad una fatica annosa che ha trascinato da boschi lontani tesori di tronchi profumati, carichi di traverse, blocchi di noce prezioso.

E quando l’incantesimo sarà finito e voi vorrete sapere a chi dev’essere attribuita la paternità di questa creazione quasi irreale, ecco che vi si presentano tre o quattro pugliesi, dagli occhi sereni e dal viso mobilissimo che vi scaltriscono nel segreto dei tagli e degli sboscamenti, che vi indicano le provenienze e le destinazioni, i sacrifici e le audacie di generazioni contrassegnate da un cognome prettamente molfettese e ricolmo di gemme vistose in tutti i settori dell’umano scibile: Pansini!

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La Ditta Fratelli Pansini fu fondata nel 1870 dai fratelli Giovambattista e Bonifacio come semplice società di fatto che continuò fino al 1890, epoca del decesso di Giovambattista, e poscia fino al 1907, epoca in cui morì l’altro socio Nicola Pansini, subentrato nel 1890 al fratello Giovambattista.

Fino a quel momento l’azienda che aveva, come ha tuttora, lo scopo della produzione e commercio dei legnami, fu piuttosto limitata.

Solo nel 1907 Bonifacio Pansini, con l’aiuto dei suoi giovanissimi figli, Francesco Saverio, Francesco e Giovanni, dette all’azienda un impulso vigoroso e vitale; che gradualmente doveva condurre la Ditta alle odierne importanza e prosperità.

Bonifacio Pansini oggi conta quasi 90 anni, essendo nato nel 1847. Rappresenta quindi il decano del commercio molfettese, di quel commercio sano e onesto nel quale ebbe parte preminente dedicandovi ogni sua attività ed energia, spingendosi, per gli acquisti, nel Gargano, nella Basilicata, nella Calabria, dove iniziò, coraggiosamente, vere lavorazioni boschive.

Dal 1913 in poi i suoi figli, già giovanetti, lo seguirono audacemente nelle imprese commerciali acquistando direttamente i legnami sui maggiori centri di produzione austriaca, Trieste e Fiume, iniziando il ritiro di carichi di velieri interi, e creandosi una vasta clientela nella Provincia di Bari.

Nel 1914 Francesco Saverio Pansini era già più volte andato in Jugoslavia per l’acquisto di legname di abete di quella provenienza.

La dichiarazione della guerra mondiale lo trovò proprio a Serajevo, dove si era recato per compere di legname.

Nel 1921 la Ditta Fratelli Pansini impiantava una sua succursale a Serajevo (Bosnia), attraverso la quale provvedeva su larga scala agli acquisti del legname ed alle relative spedizioni in Italia; poi impiantava addirittura una segheria a Donji Vakuf (Bosnia), la cui attività continua ancora oggi con grande successo, insensibile alle attuali difficoltà internazionali.

Largo è stato il credito della Ditta in Italia, essendo in prima linea tra le ditte pugliesi e meridionali interessate al commercio dei legnami. Con non minore successo essa si è affermata nel campo dell’industria della lavorazione del legno, producendo infissi e serramenti in serie, nonchè imballaggi, giovandosi dell’impianto di un vasto e modernamente attrezzato stabilimento, creato nel 1932 e corredato di macchinario elettrico ad alto rendimento ed a produzione perfetta.

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Tra le opere principali, testè eseguite dalla Ditta con plauso delle Amministrazioni committenti, vanno ricordati gli infissi e serramenti per il Palazzo dell’Amministrazione Finanziaria, delle RR. PP. e dei Telegrafi, della Sede del Comando della IV Zona aerea in Bari; per il Palazzo delle Poste in Taranto, pei Sanatori dell’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale in Bari, Brindisi e Trapani.

Questa azienda tanto importante e vigorosa, non ha perduto il suo carattere prettamente familiare, per cui mentre il fondatore Bonifacio Pansini, pur essendosi appartato dagli affari, continua tuttavia a recarsi giornalmente nella sede dello stabilimento, i di lui figli ed attuali titolari, Francesco Saverio, Francesco e Giovanni Pansini, continuano con mirabile concordia e con encomiabile fusione di intenti le nobili tradizioni paterne di lavoro e di onestà.

Alcuni dati serviranno meglio di ogni altra parola ad illustrare l’attuale formidabile potenza della Ditta: lo stabilimento è sito nei pressi della Stazione Ferroviaria di Molfetta con felice scelta di ubicazione, onde utilizzare il caricamento diretto delle merci dai vagoni.

Lo stabilimento comprende oltre 22 mila mq. di superficie, di cui tre quarti sono coperti da tettoie per le officine e per i depositi.

Attualmente occupa circa 200 operai, ma le possibilità di lavoro sono assai maggiori.

L’energia elettrica utilizzata per l’azionamento delle varie macchine supera i 200 HP.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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