PALASCIANO MODESTO

L’avvocato Modesto Palasciano rappresenta degnamente la continuità di un illustre casato, che collega alla finezza delle origini la migliore tradizione forense barese, quella tradizione che si accoppia all’altra d’ordine amministrativo che ha dato sempre insigni dirigenti alla Cosa Pubblica.

Appartenente ad una famiglia che ha dato alla nazione italiana il grande Ferdinando Palasciano, senatore e fondatore della Croce Rossa Italiana ed agli studi storici, l’illustre ed indimenticato fondatore e direttore del Ginnasio Liceo di Conversano, mons. Domenico Morea; nacque egli in Bari il l. gennaio 1876 e, laureatosi con lode nell’ Ateneo Napoletano, discusse la sua prima causa davanti al Tribunale di Bari il 21 gennaio 1897.

Affermatosi ben presto nell’Arengo Forense come uno dei più colti e capaci, fu ben presto eletto consigliere comunale.

Nell’attività consigliare rivelò qualità eccezionali di amministratore e di conoscitore di problemi locali e fu pertanto assunto nell’amministrazione comunale, prima come assessore alle finanze e quindi alle Imposte ed alla Pubblica Istruzione.

Lo zelo singolare e la capacità amministrativo addimostrati in tali incarichi lo fecero prescegliere come pro sindaco, e, in questa investitura, fu nel 1911 rappresentante della Città di Bari alla cerimonia celebrativa Romana del Cinquantenario dello Statuto.

Le sue attività di amministratore della Cosa Pubblica non gli vietarono di persistere negli studi giovanili tant’è che egli potè pubblicare molte monografie interessanti questioni di Diritto Privato, Amministrativo e Corporativo.

Aumentavano frattanto i suoi successi professionali ed aumentava così il suo credito. Assistette pertanto interessi gravissimi sostenendone le ragioni anche davanti alla Corte di Cassazione ed investenti questioni importantissime di Diritto Commerciale e di Diritto Fiscale.

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Fu consigliere provinciale scolastico e rappresentò il Governo nel passaggio delle Scuole Primarie dal Comune allo Stato; è anche consigliere provinciale sanitario da 25 anni.

Sua benemerenza politica notevole è quella di avere svolto davanti all’ultimo Congresso Romano del Partito Liberale Italiano, che fu presieduto da Vittorio Scialoia, un ordine del giorno col quale egli sosteneva lo scioglimento del Partito Liberale il cui programma era ormai sorpassato e superato dal Fascismo.

Durante la guerra fu, per concorso, capitano della Giustizia Militare con funzioni di giudice relatore e segretario generale del Comitato di Assistenza Civile.

Iscritto al Partito Nazionale Fascista dal l° gennaio 1923, egli è Grande Ufficiale della Corona d’Italia e Cavaliere Mauriziano, riconoscimenti che hanno premiato anche la sua fervida azione di presidente della Rappresentanza Provinciale dell’Opera Nazionale per gli Invalidi di Guerra.

Attualmente egli dirige uno dei più fiorenti studi legali della città di Bari. Collabora attivamente e fervidamente con lui il giovane suo figliuolo avv. Giovanni cui il Partito ha affidato recentemente incarichi di fiducia.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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