PAGANO ENRICO

Il premiato Molino automatico a cilindri « Excelsior » , che nel nome dell’autorevole Ditta Enrico Pagano e Figlio, funziona egregiamente da molti anni a Gioia del Colle, è una altra chiara documentazione della laboriosità della gente di Puglia, che in ogni ramo dell’umana attività è sempre all’avanguardia, per bontà d’iniziative sociali e perdurante lena nel lavoro.

Enrico Pagano, nativo di Mola e residente a Gioia del Colle, fin dal 1894, portò qui una organizzazione industriale completa, venutasi man mano elaborando attraverso varie tappe fortunose della sua attività.

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Fondatore della Ditta, che oggi comprende anche la ragione sociale del figlio, egli aveva già impiantato fin dal 1872, in Mola, un pastificio con annessa macinazione per conto di terzi; stabilimento non certo d’importanza primaria, ma che, dati i tempi e lo stato ancora rudimentale dell’industria molitoria in genere, poteva considerarsi assai efficiente per il decoro della cittadina pugliese. Ma la sua vera, prima affermazione industriale, Enrico Pagano la ebbe dieci anni dopo, nel 1882, a Conversano, allorché, trasferitosi come a centro più adatto alle sue maggiori aspirazioni di lavoro, vi fondò un molino con pastificio, in grande stile e tale, che in breve tempo costituì un meritato successo ai suoi non lievi sacrifici.

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Ma questa seconda tappa della Ditta Pagano, non doveva essere l’ultima. Eccolo affrontare nel 1894 un centro industriale ancora più vasto: Gioia del Colle, dove, stabilitosi definitivamente con la famiglia, vi fondò nel 1900 l’attuale molino che oggi rappresenta una invidiabile organizzazione di completa industria granaria.

Nel 1898 il figlio di lui entrò a far parte anche col proprio nome nella Ditta e collaborò in modo eccellente col padre fino al 1916, allorché questi, ritiratosi definitivamente dall’industria, cedette a Luigi tutta la vasta azienda con relative responsabilità.

Luigi Pagano ha saputo non soltanto continuare, ma perfezionare e ampliare il retaggio paterno. Di vivo ingegno ed abbastanza colto, :aveva conseguito al ginnasio di Acquaviva la licenza d’onore nel 1896, indi aveva frequentato il Liceo a Bari. Appassionato all’industria, che il padre aveva saputo portare ad una realizzazione di vera ricchezza produttiva, egli, nel corso di questi ultimi anni, ha tenuto a suo onore farla marciare col passo dei tempi nuovi; sicché oggi la sua Ditta non ha nulla da invidiare, per attrezzatura, organizzazione e produzione, alle migliori del genere, ed ha conseguito, durante vari periodi della sua attività, i seguenti premi: Esposizione Internazionale di Roma del 1911: medaglia d’oro; Esposizione Internazionale di Torino dello stesso anno: medaglia d’oro; Esposizione di Palermo del 1919: medaglia d’oro; premi questi, riferentisi alla ottima qualità delle farine della Ditta.

Contemporaneamente al miglioramento del molino di Gioia del Colle, Luigi Pagano affrontava con pieno successo l’iniziativa agraria, valorizzando, da tre anni a questa parte, in tenimento di Taranto, a Massafra, la magnifica tenuta « Accetta » ricca di circa 300 ettari coltivata a ulivo.

Sicché col lavoro tenace e un’attività alacre e ininterrotta, egli ha saputo ampliare il patrimonio lasciatogli dal padre, ed al palazzo avito di Mola acquistato nel 1854, si è aggiunto a Gioia del Colle quello magnifico dell’abituale residenza della famiglia Pagano, in piazza Plebiscito, nel quale, numerose decorazioni artistiche di gran pregio denotano il fine gusto del suo proprietario; nonché la bellissima villa ex Cassano, sulla destra di via Noci, residenza estiva, realmente superba e ricca di tutte le comodità.

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Da diversi anni, dopo gli studi liceali conseguiti nel Collegio di Conversano, l’unico figlio maschio Enrico collabora col padre nell’azienda industriale ed in quella agricola. Il giovane Enrico, dotato di magnifiche virtù morali ed intellettuali, saprà di certo anche lui ben degnamente continuare e migliorare il retaggio paterno.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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