INDRIO PASQUALE

Il Prof. Indrio nacque in Altamura 62 anni or sono, da famiglia molto modesta di piccoli commercianti. Iniziò gli studi nella città natale, !i proseguì a Bari, li completò a Venezia.

Uscito dalla scuola, il Prof. Indrio, dopo un breve periodo passato nell’insegnamento, fu chiamato alla direzione della Banca M. P. Coop. di Altamura, allora una molto povera cosa. L’inizio non fu facile nè tranquillo. La nomina fatta direttamente dagli azionisti, mentre la maggioranza dell’amministrazione proponeva altro candidato, provocò una crisi amministrativa che senza la composta energia del giovine direttore, saldamente appoggiata dalla fiducia di valorosi professionisti, avrebbe portato al fallimento. Alcuni mesi di ferrea disciplina negli impegni, cordialmente sostenuta dai nuovi amministratori, e gli insegnamenti tratti dallo studio, fatto a proprie spese e sul posto, dell’organizzazione delle più rinomate banche popolari dei Settentrione, bastarono al prof. Indrio per trionfare delle opposizioni, superare la crisi ed avviare la Banca all’ascesa che doveva portarla ad essere quella che oggi è, tra le migliori del Mezzogiorno.

Nell’autunno del 1901 il prof. Indrio fu chiamato per concorso al Monte di Pietà di Padova, tra i più antichi d’Italia (fondato da Vittorino da Feltre), dove organizzò la sezione bancaria; pure per concorso alla fine del 1903 andò in Abbruzzo a dirigere il Banco di Sconto; e, sempre per concorso, nel gennaio del 1907 assunse la direzione della Cassa Provinciale di Credito Agrario per la Basilicata che tenne fino al novembre 1927, epoca in cui la Cassa fu fusa nel Banco di Napoli.

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La legge Zanardelli che istituì la Cassa Provinciale, aprì la serie delle leggi speciali per il Mezzogiorno miranti a risolvere, con mezzi limitati e scarse cognizioni, il complesso problema Meridionale. Essa sorse da un viaggio dell’on. Zanardelli, Presidente del Consiglio, in Basilicata; e il viaggio fu provocato da esigenze di politica parlamentare, volendo i deputati di Basilicata opporre ad un discorso dell’on. Ciccotti, deputato socialista di Napoli, denunziante i mali della regione, qualche cosa di più pratico non tanto per amore della propria terra, quanto per evitare che il socialismo dell’on. Ciccotti, nativo di Potenza, invadesse i loro feudi elettorali. La legge Zanardelli stanziò 120 milioni da spendersi in vent’anni di lavori pubblici, ferrovie, bonifiche, miglioramenti agrari, ecc.!.. In tanta povertà di mezzi anche l’organo speciale per il credito agrario, la Cassa Provinciale, era una cosa grama non solo di mezzi ma anche di fini, che il prof. Indrio, con discorsi e scritti ed insistenze tenaci, non sempre graditi ma sempre ascoltati, ottenne di allargare ed adeguare ai bisogni.

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Quella che è stata l’azione della Cassa Provinciale in Basilicata e per la quale il prof. Indio viene ricordato con vivo senso di gratitudine, si può desumere da queste poche cifre: L. 7.000 di prestiti nel 1907, primo anno di vita; L. 42.000.000 nel novembre 1927, anno in cui avvenne la fusione nel Banco di Napoli: 42 000.000 di prestiti fatti per tre quarti con gli stessi risparmi degli agricoltori in una regione essenzialmente povera!…

Nessuna forma di credito ha bisogno di specializzazione quanto quella del credito all’agricoltura: e il prof. Indrio, pur non essendo agricoltore, pur non avendo frequentato scuole di agraria, con forte volontà e studio quotidiano E senso preciso del suo dovere, seppe così bene specializzarsi che tutti i bisogni dell’agricoltura prevenne, stimolò e soddisfece nel contatto continuo con gli agricoltori e le loro aziende, percorrendo per lungo e per largo tutta la vasta regione, nessuna fatica rifiutando, nessuna responsabilità sfuggendo, assumendo gratuitamente tutte le cariche che riteneva servissero alla maggiore conoscenza e’ difesa degli interessi agricoli. Durante la guerra e dopo, egli fu il vero dittatore dell’agricoltura e dell’alimentazione in Basilicata. Commissario per le sementi, Commissario per la mobilitazione agraria, Componente della Commissione requisizione cereali, Presidente del Consorzio granario, sostenne sempre gli interessi agricoli.

Tutti ricordano con simpatia la prodigiosa attività spiegata nel 1918 per assicurare l’eccezionale raccolto insidiato dalla mancanza di braccia. Fu una vera mobilitazione. Prestiti e pane e chinino, mietitrici e spago, falci e mietitori, tutto fu procurato. Non bastando per mietere i soldati ed i prigionieri, in gran parte non adatti, con provvedimento di geniale autorità, chiamò in servizio tutti i godenti esoneri agricoli e, profittando del distacco tra l’epoca di mietitura in pianura e quella in montagna, inviò gli esonerati della montagna alla marina e quelli della marina alla montagna, Presidente del1’Istituto Zootecnico per la Basilicata, con larghe sovvenzioni della Cassa ne permise il funzionamento. Promosse e largamente fece dotare dalla Cassa la Colonia agricola di Orsoleo, un antico monastero dotato di adeguati terreni, per gli orfani dei contadini morti in guerra, Presidente della Commissione Zootecnica Provinciale permise agli agricoltori di beneficiare di larghi contributi dello Stato. Vice Presidente della. Cattedra Ambulante di Agricoltura – avendo ceduto la presidenza al prof. Azimonti – assicurò a questa un patrimonio cospicuo. Presidente del Comitato Granario, impostò su un piano pratico la battaglia del grano appena il Duce l’ebbe decretata. Presidente della Federazione degli Agricoltori, sono suoi i patti di lavoro che ancora ora vigono.

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Chiamato nel 1927 dal Ministro on. Volpi a componente della Commissione centrale per lo studio della riforma del metodo dì applicazione dell’imposta sui redditi agrari, portò in quel consesso dati di fatto ed opinioni inspirati alla necessità di non inaridire con eccessiva tassazione la fonte del reddito.

Nel 1925 la Federazione dei Fasci di Potenza, allora diretta dall’on. Sansanelli, decretò la concessione al prof. Indrio della tessera d’onore del Partito. Essa significava riconoscimento che la di lui azione, pur svolta nell’ambito di una regione, mirava a fini altamente nazionali con completo lealismo verso il Regime.

Studioso dei problemi del credito, scrittore chiaro e sintetico, in volumi e riviste, polemista efficace nei grandi giornali quotidiani, parlatore appassionato e persuasivo nei congressi e nelle assemblee, il prof. Indrio si è affermato in materia di credito agrario con autorità indiscussa tanto da essere chiamato nel 1924 dall’on. Serpieri a collaborare con lui al Ministero dell’Economia Nazionale. Le sue relazioni sulla Cassa erano attese ogni anno e lette con vivo interesse. Esse non sono semplici esposizioni di cifre aride; ma le cifre sono illustrate da considerazioni economiche e sociali che attestano spirito acuto di osservazione, impostazione precisa di problemi, metodo realistico di soluzione: qualità a cui è informata quella degna pubblicazione – per usare la parola adoperata da Michele Viterbo nella larga recensione in un grande quotidiano – apparsa nei primi del 1919 sul programma agrario in Terra di Bari dell’Opera Nazionale dei Combattenti. programma che oggi è in pieno sviluppo.

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Cessata la Cassa Provinciale, il prof. Indrio assunse la direzione della Bonifica di Metaponto, alla quale lo Stato aveva posto mano con errata visione e limitati mezzi fin dal 1904. Nei cinque anni che egli ha diretto quel Consorzio, i fini della bonifica si sono precisati in opere di colmata e di prosciugamento di stagni, di costruzione di grandi dighe sui fiumi Sinni .ed Agri per la irrigazione di Ea. 22.000 in pianura, di costruzione di grandi arterie stradali, numerosi fabbricati colonici, fini miranti alla completa trasformazione agraria di tutto il comprensorio di Ea. 42.000 che squallido, privo di strade, malsano, ha conosciuto gli splendori della Magna Grecia con le illustri città di Metaponto, Pandosia, Eraclea, Siri: fini che superando i confini di una zona e di una provincia, mirano alla colonizzazione con i vicini ed industri coloni pugliesi.

Questi fini sono ampiamente illustrati in una poderosa pubblicazione, molto apprezzata da studiosi e competenti nella quale il prof. Indrio ha profuso il suo ingegno, la sua cultura, la sua conoscenza dei luoghi in una visione precisa delle grandi possibilità future di rinascita economica.

Prima di lasciare la carica egli ebbe la soddisfazione di vedere inaugurata dall’on. Serpieri, Sottosegretario alla bonifica integrale, la grande strada Metaponto-Novasiri, lunga 40 km. con cinque ponti sui fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri, Sinni, insieme ad altre opere minori ma importanti di prosciugamenti, colmate e caseggiati rurali. Per farsi una idea dell’importanza della strada, costata circa 30 milioni, importanza per i fini locali e per il rapido e azionale svolgimento degli altri lavori di bonifica. occorre tenere presente che il vasto territorio di 40 km. di lunghezza e 8 di profondità, da essa attraversato, diviso in quattro penisole dai cinque fiumi, era privo di comunicazioni all’infuori della ferrovia Metaponto-Reggio e delle carreggiate in terreni spesso coltivati e nel greto dei fiumi, praticabili solamente nella buona la stagione.

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Ora il prof. lndrio vive in Altamura. Dopo l’insegnamento, dopo la banca, dopo la bonifica, ha voluto pensare alla famiglia che mano mano gli è venuta crescendo. Otto figli da avviare nella vita rappresentano un cumulo di bisogni e di responsabilità, queste ultime non inferiori a quelle di una grande azienda bancaria o di bonifica. Sopratutto otto figli impongono di non abbandonare il lavoro. E il prof. Indrio lavora dirigendo la Società Agricola Commerciale creata da lui con capitali propri: lavora per la gioia di non essere inoperoso e di produrre, per non interrompere la lunga comunione con la terra e suoi coltivatori, per essere di esempio e guida al figlio maggiore, Mario, che è il suo principale collaboratore.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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