GIANGRANDE NOTAR GENNARO E VITO

Nella famiglia Giangrande la passione della agricoltura si fonde e si alterna con l’amore agli studi e con la cura professionale.

Per cinquantadue anni il notaio Gennaro Giangrande esercitò la sua professione esemplarmente, rivestendo anche per moltissimi anni la carica di vice pretore comunale.

Avendo sposato la signora Caterina Gigante, fondatore mai dimenticato della scuola agraria.

Alberobello, ebbe ben dieci figliuoli, di cui solo cinque viventi. Maria sposò il cav. Angelo Turi; Antonia il dott. Angelo Tateo; Rosina l’avv. Sebastiano Gigante; Sebastiano, tenente della Reale Arma dei Carabinieri e Vito, avviato agli studi di giurisprudenza presso la R. Università di Roma, ove nel 1919 conseguì la laurea notarile.

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Da quell’epoca l’avv. Vito Giangrande: è succeduto al padre sia nell’esercizio professionale e nell’amministrazione patrimoniale della famiglia. Ha anche rivestito le maggiori cariche Podestà, di Segretario del locale Fascio e di Presidente della Congregazione di Carità fino all’assorbimento dell’Ente da parte del Comune.

La intemeratezza, la sobrietà, la vigile cura professionale han contraddistinto sia il padre Gennaro che il figlio Vito che i cittadini di Alberobello circondano di stima e di affetto.

Dalle nozze del notaio Vito con una Guerra di famiglia Terlizzese è nato un figliuolo, avviato, secondo la tradizione professionale di famiglia, agli studi classici.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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