GEMMATO NICOLA E GIUSEPPE

Questi due fratelli prepetuano in Cassano Murge un’antica tradizione famigliare di onestà e di amore per l’agricoltura che s’ingemma di nuovi fiori e dell’accresciuto tono della vita economica provinciale.

Essi sanno per insegnamento trasmesso di padre in .figlio che la terra non è mai ingrata verso coloro che l’amano e la coltivano e perciò vi dedicano tutta la loro laboriosa giornata non trascurando le cure delle rispettive famiglie che sono allietate da larghe e prospere figliolanze.

Il vincolo fraterno che li unisce non ha subito incrinature con la morte dei loro genitori; continua vigile e attivo e non soltanto nel campo del sentimento ma anche in quello economico. Essi conducono infatti insieme l’azienda agricola comune e sono così concordi nella loro partecipazione uguale alle fatiche ed ai guadagni che pare continui nell’atmosfera familiare ed aziendale il superiore e dolce governo del padre loro, spentosi innanzi tempo, e della madre loro – angelica ed operosa creatura – che il padre sostituì in pieno assumendone i doveri ed i diritti con energia e con saggezza senza pari.

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Il nonno dei nostri, Giuseppe Leone Gemmato, morto vecchissimo nel 1892, aveva inoculato nell’unico suo figlio maschio Rocco le virtù che g]i avevano procurato, in Cassano e fuori, vasta rinomanza e larghissime estimazioni.

Educato a questa severa scuola di rinunzie, di sacrifizi e di correttezza Rocco Gemmato non poteva tralignare. Ancor giovane, e quando già la sua opera era utilissima all’azienda paterna, si sposò con la signorina Maria Campagna di Adelfia proveniente anch’ella da famiglia di agricoltori proprietarii, ma non potè godere della fresca e giovane collaborazione dei suoi due figliuoli Nicola e Giuseppe perchè fu spezzato dalla morte nel 1908 quando essi erano ancor giovinetti.

Intensificarono essi la loro attività al servizio della prosperità aziendale e familiare quando, per l’inopinata morte del padre, l’eroica madre assunse la direzione dell’azienda e della famiglia menando avanti coraggiosamente la masseria « Bosco », seminativa e ad erbaggi, che da cinque generazioni apparteneva ai Gemmato.

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Maria Campagna si sgomentò quando i suoi virgulti, per il conflitto mondiale, furono chiamati alle armi e si allontanarono da Cassano correndo tutti i rischi della guerra guerreggiata..

Giuseppe infatti fu ferito il 6 agosto 1916 alla presa di Gorizia e, dopo la licenza di convalescenza, riprese il suo posto di combattimento nei ranghi del glorioso 9. Fanteria partecipando alle famose azioni dell’Ortigara che valsero al Reggimento la medaglia d’oro al valore.

Rientrati dalla guerra essi ripresero il loro posto di responsabilità e .di lavoro apportando alla loro proprietà terriera trasformazioni di culture e miglioramenti sensibili che ne hanno accresciuta la potenzialità produttiva. Possono quindi degnamente essere compresi nello stato maggiore dell’agricoltura benemerita della ridente cittadina murgese.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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