GARIBALDI GIUSEPPE

Uomo modesto, laborioso, diligente, Giuseppe Garibaldi, nato a Terlizzi nel 1887, è stato il fondatore di una impresa edilizia, cui son dovute moltissime delle costruzioni importanti di Bari.

Il padre di questo iniziatore trae origini da famiglia di scalpellini, essendo stato scalpellino egli stesso, nella sua primissima giovinezza. Con l’andare degli anni ebbe a specializzarsi in lavori in cemento e come tale fu impiegato nella Ditta De Filippis, per oltre cinque anni.

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L’ascesa del figliuolo Giuseppe data da una prima costruzione, che attirò su lui la fiducia di tutti coloro che avevano interesse, assecondando il notevole sviluppo di Bari in ascesa, a costruire; il Garibaldi costruì infatti la fabbrica dei bigliardi della Ditta Rutigliano. Questo lavoro fu succeduto da molte altre riuscite costruzioni private, cui seguirono le Case Popolari al Lungomare «Nazario Sauro».

Da questo periodo la giovane impresa è all’ordine del giorno del progresso edilizio della città: Palazzo Scattarelli, Palazzo Mincuzzi, Palazzo Scialpi, Credito Italiano (Bari e Foggia), Palazzo Sociale in via Cavour, Palazzo Sbisà in via Principe Amedeo.

Nel 1914 Giuseppe cominciò, per il disbrigo della pesante organizzazione di lavoro, a giovarsi dell’aiuto dei fratelli. Domenico, giovanissimo, accorse entusiasticamente da Terlizzi, dove viveva col padre, che con gli altri figliuoli Raffaele e Michele, conduceva frattanto una piccola impresa di costruzione.

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In questo periodo sono portati a termine altri importanti fabbricati, tra cui quello di Radicchio in via Argiro, che aveva costituito la barriera insormontabile per tutti gli altri imprenditori, che si erano rifiutati per i crolli che si verificavano nella parte interna del casamento; villa Guerra (via Carbonara), villa De Lucia a S. Cataldo, villa Cuciriello, Palazzo Domus, Palazzo Zippitelli, Palazzo Nuzzi, Stabilimento dell’Alla all’Estramurale.

Morto, a soli venticinque anni, il suo primo e devoto collaboratore, Domenico, fu raggiunto dal fratello Antonio. Anche costui non potette dividere a lungo le gioie dell’operosità del suo maggiore, ormai magnificamente lanciato: infatti il buon Antonio, richiamato nel 1914, cadde gloriosamente sul San Michele. In quest’epoca si aggregano a lui i fratelli Raffaele e Michele e per breve. Partono il primo per il fronte bulgaro, dove fu buon soldato, ed il secondo, che era già in Libia, è richiamato ai confini, partecipando al conflitto mondiale.

Frattanto, di pari passo con le vittorie aziendali di questo magnifico iniziatore, vanno i passi della Parca, che recide ancora uno stame: il 17 marzo 1935 muore tragicamente il fratello Raffaele.

Ed è questa l’epoca in cui scioltasi la società di fatto con l’ultimo dei fratelli, l’iniziatore torna, come aveva cominciato, senza scoramenti e con la sua fredda tenacia, al suo lavoro, in cui gli son compagni una tecnica da vero maestro ed un credito enorme, che la Provincia di Bari e la Puglia intera gli accordano.

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Non è infatti possibile che vada dimenticato l’assieme delle opere da lui portate a termine ed anche il « curriculum » della sua vita.

Egli, nel 1913, è chiamato a rappresentare gli interessi dei costruttori, per la soluzione dei conflitti di lavoro.

Sorto il Fascio, con altri pochissimi, contribuisce, tra i primi, alla fondazione della Federazione Industriale ed in questa, per cinque anni, è nominato consigliere, passando poi, quale capogruppo, a rappresentare gli interessi di categoria.

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Giuseppe Garibaldi è stato fondatore della cassa mutua malattie; esperto nella Magistratura del Lavoro.

Lo si ricorda infine per quel magnifico, dinamico armatore ed attrezzatore di cantieri e come chi a Firenze, a Saint-Nazaire, a Parigi, ebbe a riscuotere diploma e conferimento di medaglia d’oro.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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