D’ERCHIA FLORENZO

La famiglia d’Erchia, oriunda da Erchie, si portò nel secolo passato a Noci, a Monopoli e a Conversano. Molti dei figli dei capistipiti, possidenti, si dettero di poi alla Medicina e Chirurgia, dando degli ottimi esponenti, quali un famoso chirurgo di Monopoli, Dr. Paolino, ed un famoso Ostetrico di Napoli, il Prof. Pietro d’Erchia, cattedratico di Ostetricia all’Ateneo Napoletano.

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II padre di Florenzo d’Erchia, seguendo le tradizioni di famiglia, studiò in Medicina, ma dovette sospendere i suoi studi, per la cacciata degli studenti dall’ Ateneo Napoletano.

Distratto da questi studi, che stava seguendo sotto la Direzione di suo zio il prof. Pietro d’Erchia, dovette raggiungere il proprio padre, per accudire all’amministrazione e direzione di grandi proprietà di terreni e divenne un dotto rurale, per studi speciali eseguiti sull’agricoltura. Florenzo d’Erchia assistito dallo zio filosofo Prof. Iaja e dal suo prozio, Prof. Pietro d’Erchia, si dette all’ostetricia e ginecologia, percorrendo una brillante carriera.

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Egli, nato il 6 luglio 1869 a Conversano (Bari), fu laureato con pieni voti assoluti e lode, nel luglio del 1894 a Firenze. Assistente volontario nell’Istituto Anatomico di Firenze, frequentò contemporaneamente il corso pratico di batteriologia per l’anno 1894-95. Assistente volontario dell’Istituto Ostetrico Ginecologico di Firenze dal 1895-96, passò successivamente a quello di Genova, in qualità di Assistente onorario, e poscia effettivo, fino all’anno 1901, nel quale anno fu dichiarato idoneo alla libera docenza per titoli e per esame.

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Prese parte a diversi concorsi universitari: a quello di Catania a quello di Cagliari ottenendo sempre la eleggibilità fra i primi. Nel 1905 vinse il posto di Direttore alla scuola Ostetrica di Perugia. Fu costretto di rimanere, invece, a Bari, dove costruì, di sana pianta, e fondò una Clinica Privata Ostetrico-Ginecologica, che ha funzionato e funziona, espletando in essa tutte le mansioni Cliniche, con un completo personale (Suore, Assistenti, Levatrici, Infermiere). Pubblicò ben 89 lavori clinici e scientifici, che portano numerosi contributi sopra svariati argomenti. In tal modo, detta clinica privata ha servito a perfezionare giovani dottori, a dare soccorso a tanta gente delle grandi popolazioni dell’intera Puglia, della Provincia Jonica e dell’Albania specie quando non esisteva ancora la nostra Università.

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Nel 1925 donò alla R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari una gran parte della sua ricca e costosa Biblioteca, e si propone di cedere tutto il resto, a sua morte. Di questo atto munifico si mostrarono grati, in lettere assai lusinghiere, i professori Pende, Pestalozza e Gaifami.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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