DALENA ANGELO

Angelo Dalena, nato fante rurale, cioè soldato di quell’esercito che – come ebbe recentemente a conclamare il Duce – dissodando e fecondando la terra, contribuisce a locupletare le ricchezze agricole della Patria, appartiene a quella categoria di uomini che concepiscono la vita nella più assoluta dedizione alle opere positive.

In lui, infatti, si riscontrano tutti quegli elementi morali e spirituali che lo pongono meritatamente alla stessa statura di coloro ai quali compete il titolo ambito di cittadino benemerito.

Tale, senza dubbio, egli è, se esattamente si valutano le sue nobili e sudate fatiche mercè cui, ausiliando l’attività paterna, ha potuto raggiungere uno stadio d’indipendenza economica degna di rilievo.

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Nicola Dalena nacque a Sammichele dove il padre suo Giuseppe, nativo di Putignano, si era stabilito cinquant’anni or sono per accudire la sua importante azienda agricola che andò mano a mano incrementando.

Giovanissimo ancora, Angelo Dalena cominciò ad aiutare il suo genitore, dedicandosi con lui esclusivamente all’agricoltura. Con quella tenacia che è caratteristica peculiare dei nostri uomini migliori, il padre apportò sensibili migliorie al patrimonio avito e rese ubertosissimo il suo possedimento della masseria «Schiavetta» in tenimento di Turi. Più tardi poi, perseguendo arditamente e con meditato spirito di iniziativa nella sua appassionata attività agricola, prese in fitto la masseria «Giannini Grande» dei Fragiacomo di Molletta, che tenne per parecchi decenni, ed alla quale, apportò radicali rinnovamenti, rendendola più fruttifera e curando particolarmente l’allevamento di bestiame e la produzione dei cereali.

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Morto il padre, che visse fino alla veneranda età di 80 anni nel marzo 1915, Angelo Dalena rimase con tre sorelle che dopo alcun tempo passarono a marito.

Naturalmente Angelo Dalena, ispirandosi fedelmente ai precetti di vita del padre suo, continuò ad amministrare saggiamente il patrimonio familiare, riuscendo a mantenerlo sempre in efficienza.

Chi ha avuto l’occasione di visitare le tenute condotte da Angelo Dalena, ha potuto constatare ed ammirare le importanti innovazioni che egli ha portato in seno ad esse, che sono oggi, non a torto, additate a modello fra le altre del territorio della nostra provincia.

Nel 1912 si sposò con la signora Maria Pinto di Sammichele, dalla quale ebbe quattro figli; un maschietto che frequenta attualmente con profitto il ginnasio inferiore a Bari e tre femminucce.

Allargando sempre la sua sfera di azione agricola, il Dalena acquistò altre proprietà in agro di Gioia (la tenuta «Grotta») ed in quel di Casamassima («Specchione») vicino ai possedimenti del cav. Pastore di Sammichele.

A questa sua singolare competenza tecnica, Angelo Dalena accoppia una squisita cordialità che si manifesta attraverso una esuberanza toccante di bella ospitalità. Non v’è nessuno che passi per la sua casa e per le sue masserie senza essere preso nella catena delle offerte e delle gentilezze. In qualunque ora del giorno egli dona all’ospite conosciuto o ignoto il segno della sua salda, serena e commovente solidarietà.

Nella sua masseria delle «Schiavette», magnifica per attrezzatura tecnica e per disponibilità di locali, assisa in mezzo a una corona di prati sempre verdi, son passati i più alti gerarchi provinciali, che egli, Angelo Dalena, ha piegato alle spontanee e sentite manifestazioni della sua ospitalità.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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